Europa Verde: “Reggio Sud, il vescovo rinunci al progetto edilizio”

Duilio Cangiari: “Chiediamo a monsignor Camisasca di non sostenere progetti che possano portare danno alla nostra comunità”
REGGIO EMILIA – Piano particolareggiato Le Querce area sud, la città non ha bisogno di altro cemento. La curia vescovile figura tra i proprietari delle aree e visto l’impatto di tale progetto sulla città ed in particolare sulla zona acquedotto, chiediamo al vescovo Camisasca di rinunciare al progetto figlio di una vecchia e superata logica urbanistica.
Quando l’emergenza Coronavirus sarà passata, quale sarà la visione economica, sociale, ambientale che guiderà la ripresa delle nostre città e del paese intero? A tal riguardo alcune buone notizie in queste settimane di pandemia dilagante, hanno fatto immaginare l’avvio di una nuova stagione per la nostra città.
Un inusuale e nuovo protagonismo della diocesi nei confronti della città di Reggio ha permesso di riportare l’ex seminario a nuova vita, infatti ospiterà il terzo polo Universitario, rafforzando in questo modo la vocazione e la presenza universitaria a Reggio e contribuendo, inoltre, a riqualificare il “buco nero” dell’edificio seminariale, trasformandolo in una risorsa di pregio a ridosso della città storica. Inoltre, la cessione, in uso al Comune, della vasta area di proprietà della curia, a S Croce, permetterà, invece, la creazione di un grande polo sportivo al servizio dell’intera città.
Tutte iniziative meritorie che hanno consolidato l’idea che, con intelligenza e creatività, alcuni beni “privati” possano essere messi a disposizione di tutta la collettività, con beneficio e soddisfazione di tutti. In parallelo, poi, l’intenzione del Comune di non prevedere, nel futuro PUG, nuove aree edificabili, ha completato un quadro confortante che ai più è parso in linea con il desiderio di tanti cittadini, che immaginano una città davvero inclusiva, moderna e green.
Ma la soddisfazione per queste buone intenzioni, è stata parzialmente oscurata dalle notizie di stampa che hanno riportato la conclusione dell’iter amministrativo per la realizzazione di un grande piano particolareggiato in un’area verde, a sud del centro commerciale Conad Le Querce, dove sorgeranno, su 160 mila metri quadrati di buon suolo agricolo di cui la diocesi di Reggio Emila è comproprietaria, di una quindicina di palazzine a cinque piani per un totale di 90 alloggi, unitamente ad attività commerciali, studi professionali e parcheggi per centinaia di auto. Insomma, tanto cemento su un’area di campagna a ridosso della città, in una zona già fortemente congestionata dal traffico e su cui impatterà anche il costruendo polo scolastico di via Rosselli.
Questo piano particolareggiato è certamente una eredità delle vecchie e superate previsioni urbanistiche, che speravamo, per la verità, definitivamente accantonate, ma che, con il loro riemergere, sembrano bloccare e impedire un vero sviluppo sostenibile della città.
Non possiamo assistere inermi e silenti. Quindi ci domandiamo: chi mai acquisterà appartamenti da 3000 euro il metro quadrato? Non certo le tante famiglie impoverite dalla crisi economica e sanitaria; non certo un ceto medio economicamente ai margini e ormai allo stremo; non certo i tanti giovani che cercano una casa modesta per farne il nido dove immaginare e progettare la propria vita insieme. Ci domandiamo inoltre chi sorregge economicamente l’intera operazione? Quali sono o saranno i soggetti attuatori del piano particolareggiato? Noi riteniamo che sia più importante e prioritario per questa città, assestare e lenire le tante fratture sociali ed economiche che la crisi ha ingenerato, piuttosto che intraprendere uno sviluppo urbanistico “fuori dal tempo”.
Occorre, invece, accelerare, investire e attuare una riqualificazione urbanistica, energetica e ambientale del patrimonio edilizio esistente, preservando i suoli da un nuovo e intollerabile inquinamento edilizio. I terreni di confine intorno alla città, non devono essere “non luoghi” in attesa, ma luoghi su cui investire per “un di più di natura”, con interventi di imboschimento e forestazione, in grado di migliorare ed elevare la qualità dei tessuti urbani più densi e popolati e di portare il benessere della biodiversità sin dentro gli animi dei suoi abitanti.
Infine, chiediamo al vescovo della diocesi di Reggio Emilia e Guastalla di mantenere la linea di attenzione e supporto tenuta, in questi anni, a sostegno della nostra comunità, per garantire, anche per il futuro, uno sviluppo sostenibile della nostra città, contribuendo a migliorare la qualità della vita, anche degli ultimi, così come magistralmente viene indicato dal pontificato di Papa Francesco e di non sostenere progetti che possano portare danno alla nostra comunità.
Duilio Cangiari, Europa Verde