Chiude il “Caffè arti e Mestieri”: “La nostra cucina rinascerà altrove”
Il celebre ristorante vittima del Covid. Federico D’Amato: “Perso il 45% del fatturato nel 2020, non potevamo andare avanti”
REGGIO EMILIA – Lo aveva annunciato su “Cook”, del Corriere della Sera, il figlio Federico D’Amato, ora c’è l’ufficialità. Il “Caffè Arti e Mestieri” chiude i battenti. Aveva detto il giovane chef: “Nel 2020 abbiamo perso il 45 per cento del fatturato. Le spese sono state tante e non è possibile rischiare anche per il 2021: i miei genitori hanno deciso di cessare l’attività a fine anno” (nella foto Federico e Gianni D’Amato con la moglie Fulvia Salvarani).
Ora Fulvia Salvarani, Gianni e Federico D’Amato comunicano ai giornali la chiusura con una filastrocca: “Non parleremo degli otto anni di Caffè Arti e Mestieri, non parleremo della pandemia, non parleremo delle difficoltà, non parleremo del ritrovarsi a fare il delivery, non parleremo dello Stato, non parleremo nemmeno di terremoto e di Rigoletto, non parleremo della chiusura, non parleremo delle nostre emozioni, non parleremo della resilienza, non parleremo del nostro amore per la cucina. Ma vi ringraziamo, tutti, per il sostegno che ci avete dato. La nostra cucina non muore, rinascerà sicuramente in altri luoghi. Ciao Reggio Emilia, Ciao Caffè Arti e Mestieri”.
Non è stata una famiglia di ristoratori fortunata quella dei D’Amato. Otto anni fa, come ricordano anche i gestori, avevano preso in gestione il Caffè Arti e Mestieri, ristorante storico di Reggio Emilia, situato in via Emilia in un palazzo stupendo, di proprietà dei Maramotti, con un magnifico cortile interno. Erano dovuti fuggire da Reggiolo dove il terremoto aveva reso inagibile la loro sede del Rigoletto, nel maggio dell’anno precedente, un ristorante due stelle Michelin celebre nella nostra provincia e non solo.
Un locale ben avviato e ben frequentato “Il Caffe arti e mestieri”. Il rocker reggiano Luciano Ligabue aveva festeggiato le sue seconde nozze proprio qui nel settembre del 2013 e, sempre qui, aveva girato alcune scene del suo film Made in Italy. Purtroppo, dopo il terremoto del 2012, è arrivato per la famiglia D’Amato, il sisma della pandemia del 2020 che li ha costretti, per ora, a gettare la spugna. Ma, come scrivono loro, c’è da stare certi che la loro cucina non morirà e rinascerà sicuramente in altri luoghi anche se non a Reggio Emilia come scrivono loro.