Tangenziale di Fogliano, Burani: “Porterò il tema in Consiglio”
Il consigliere comunale di Immagina Reggio: “Condivido l’appello delle associazioni ambientaliste”
REGGIO EMILIA – Da tempo ormai, sulla stampa e sui social , vengono pubblicate prese di posizione e interventi che riguardano il progetto di nuova Tangenziale all’abitato di Fogliano.
Non ultima quella a firma di dieci associazioni ambientaliste che esprimono forte contrarietà all’ipotesi di tracciato presentata dalla Provincia e dal Comune di Reggio Emilia, in quanto andrebbe a distruggere l’unica area ZSC ( Zona Speciale di Conservazione della Rete natura 2000) esistente nel Comune di Reggio Emilia e anche l’ultimo e più meridionale grande fontanile dell’alta pianura reggiana, il fontanile ormai estinto di Ariolo presso Gavasseto e il corso del Rio Rodano dalla vecchia stazione di Fogliano giù fino a S.Maurizio, alle porte di Reggio.
Appello che condivido e sostengo per le ragioni qui evidenziate. In primo luogo vi è una palese incongruenza tra il progetto presentato e gli strumenti di pianificazione vigenti sia della Provincia, che nel suo Piano Territoriale di Coordinamento (PTCP), individuando la ZSC del Rodano e Fontanili di Fogliano come punto centrale di una delle più importanti Reti Ecologiche del territorio reggiano ne ha riconosciuto la straordinaria importanza ambientale, che del Comune di Reggio che, nel suo PSC , contrariamente a quanto progettato dalla Provincia, prevede per la tangenziale di Fogliano un tracciato completamente diverso, che non attraversa la Zona Speciale di Conservazione e le sue aree protette, e che comunque risponderebbe pienamente all’esigenza di alleggerire il traffico di attraversamento dell’abitato di Fogliano.
La scelta del tracciato che attraversa un SIC, sito di interesse comunitario di importante valenza ambientale produrrebbe un danno irreparabile perché interromperebbe un naturale corridoio ecologico che, essendo prossimo alla citta, ha una valenza ancor più fondamentale come apertura migratoria nei confronti dell’urbanizzato, andrebbe semmai rinvigorito, ripristinando siepi e filari alberati autoctoni.
Inoltre va sottolineato il tema dei costi del progetto provinciale che sono lievitati sino a raggiungere la cifra di 13.500.000 a fronte di una disponibilità di soli 10.000.000. Rendo noto, inoltre, che tra le ipotesi scartate, in modo molto discutibile dallo studio della Provincia, vi è un altro tracciato, quello del PSC , valido sia sotto il profilo trasportistico che economico.
Vorrei evidenziare anche, che tra le osservazioni degli Enti interessati al progetto c’è quella di FER (Ferrovie Emilia Romagna) che chiede, contestualmente alla progettazione del tracciato stradale, anche il progetto di un sottopasso alla linea ferroviaria Reggio – Sassuolo, che eliminerebbe definitivamente il pericoloso passaggio a livello di via Anna Frank, soluzione, peraltro, contenuta negli accordi sottoscritti dal Comune di Reggio Emilia e FER appena il 12/12/2020 scorso.
Parallelamente occorre ricordare come, le ipotesi progettuali di opere che si dovrebbero realizzare all’interno di aree protette, siano sottoposte ad una normativa piuttosto rigorosa e vincolante: come specificato in diverse sentenze della Corte Europea, l’ultima del luglio 2020, si prescrive, infatti, che si debbano preferire, sempre, delle soluzioni alternative, al fine di salvaguardare i Siti protetti dalle norme europee.
Viste le palesi incongruenze economiche e pianificatorie invito comune e provincia, in ottemperanza agli enunciati programmatici di mandato in fatto di temi ambientali a bloccare l’iter e a considerare azioni che tutelino l’area protetta optando per la scelta di un diverso tracciato tra quelli già da tempo individuati come alternativi. Sarà mia cura porre il tema, per una ampia e approfondita discussione, in Consiglio Comunale.
Paolo Burani, consigliere comunale di Immagina Reggio