Presidio del Carroccio davanti al municipio. Melato: “Perché il sindaco non verifica la sua posizione relativamente all’inchiesta sugli appalti?”
REGGIO EMILIA – La Lega non molla la presa sul caso del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, definito dal pm Nino Di Matteo il “principale indagato” nell’inchiesta sugli appalti “pilotati” del Comune. Alla vigilia del consiglio comunale di questo pomeriggio, dove il primo cittadino dovrebbe intervenire, il Carroccio si e’ presentato davanti al municipio con un presidio per preannunciare un’interpellanza in sala del Tricolore e reclamare “chiarezza” sull’attuale posizione giudiziaria di Vecchi, che almeno nella prima fase delle indagini, gli inquirenti erano intenzionati ad iscrivere nel registro degli indagati.
Il contesto della vicenda e’ quello del trasferimento “per incompatibilita’” dell’ormai ex procuratore capo di Reggio Marco Mescolini, che il Csm ha validato accusandolo in sostanza di connivenza col Pd e di aver ritardato le indagini sull’amministrazione comunale che, partite nel 2017, avrebbero potuto compromettere l’esito delle elezioni amministrative del 2019. Nel mirino, in particolare, una perquisizione in piazza Prampolini autorizzata solo dopo lo svolgimento del ballottaggio tra Vecchi e il candidato leghista Roberto Salati. La Lega si e’ presentata a ranghi compatti, coinvolgendo i suoi esponenti a tutti i livelli. Dalla deputata Benedetta Fiorini, ai consiglieri regionali Gabriele Delmonte e Maura Catellani, fino a tutto il gruppo consiliare e gli attivisti dei giovani. Presente in piazza anche il consigliere del gruppo Misto Cristian Panarari.
“Le informazioni che sono emerse – commenta Fiorini – gettano ombre inquietanti sulla nostra citta’. Siamo qui per chiedere chiarezza al sindaco Vecchi. Le Istituzioni e la politica devono rappresentare tutti i cittadini e non solo una parte politica”. Quindi, spiega la parlamentare, “e’ ora di togliere queste ombre e dare delle risposte. I cittadini devono sapere con esattezza cosa e’ avvenuto in questa vicenda. La citta’ di Reggio e i cittadini meritano di meglio”.
Aggiunge Matteo Melato, capogruppo in Consiglio: “Noi trattiamo l’ambito politico della questione e facciamo una semplicissima domanda nel pieno rispetto di quella che e’ stata la volonta’ popolare: caro sindaco sei indagato oppure no? Oppure, hai verificato la tua posizione rispetto all’inchiesta sugli appalti? Riteniamo che rispondere sia un dovere per chiarezza e non ci formeremo fino a che non avremo risposte concrete”. Per Roberto Salati, protagonista dello “storico” ballottaggio che la citta’ emiliana non aveva forse mai visto dal dopoguerra, “nessuno puo’ dire con certezza quale sarebbe stato l’esito del voto se la notizia delle indagini fosse emersa. Ma sicuramente molti equilibri si sarebbero spostati”.