Silk-Faw, quando le auto elettriche vanno in paradiso
La società che dovrà realizzare il mega investimento da un miliardo a Gavassa, per costruire le supercar, è controllata da una ditta che ha sede a Dublino. Solo 10mila euro di capitale sociale e, per ora, nessun socio cinese
REGGIO EMILIA – La Cina sarà anche comunista, ma, quando deve fare affari, evidentemente, non disdegna di servirsi di alcuni degli strumenti più sofisticati del capitalismo occidentale, ovvero quello delle società con sede nei paradisi fiscali o, quantomeno, in capitali, come Dublino, dove le imposizioni fiscali sono irrisorie e hanno sede anche Google e Amazon Europa.
Sì, perché Silk Faw Automotive Group Italy srl, la società che dovrà realizzare un miliardo di euro di investimento e 1.000 nuovi posti di lavoro a Reggio Emilia, costruendo auto elettriche di alta gamma, è interamente controllata da una società che ha sede a Dublino (che con le sue basse imposizioni è, di fatto, un paradiso fiscale, ndr), la Silk Faw automotive holdings ireland limited. La società italiana e quella irlandese sono state costituite entrambe il 23 dicembre scorso. E’ quanto ha potuto ricostruire Reggio Sera. Dalla visura camerale, tuttavia, non emerge, almeno per ora, una presenza del colosso cinese Faw all’interno della società.
Silk Faw automotive group ha un capitale sociale di 10mila euro e non ha dipendenti. L’amministratore unico è lo statunitense Jonathan Adam Krane, 53 anni, che è apparso anche nella conferenza stampa di presentazione a cui erano presenti il sindaco Luca Vecchi e il governatore della Regione, Stefano Bonaccini. Procuratori speciali sono il barese Francesco De Santis, 57 anni e il torinese Giovanni Lamorte 57 anni. La società ha sede a Milano e la sua attività economica è la ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle altre scienze naturali e dell’ingegneria.
Jonathan Krane, fondatore e amministratore delegato di KraneShares, una società di gestione patrimoniale che fornisce fondi negoziati in borsa incentrati sulla Cina a investitori globali, è anche presidente del consiglio di amministrazione di Silk Ev, una srl con sede a Milano, in piazza Luigi di Savoia. La Silk Ev Srl ha una sede anche a Cavriago in via Nobel 6 e appartiene al gruppo Silk Ev Limited. Interessante notare anche che lo stesso Jonathan Krane è in relazione (related person in gergo) con una Silk Ev Cayman Lp con sede alle Cayman islands.
Silk Faw è espressione di una joint venture tra Silk Ev, società internazionale di ingegneria e design automotive, e Faw, uno dei maggiori produttori automobilistici cinesi, che ha annunciato nei giorni scorsi che il nuovo sito produttivo di auto elettriche di alta gamma verrà realizzato a Gavassa entro un paio d’anni. Resta da capire come una srl che ha un capitale sociale versato di appena 10mila euro potrà investire un miliardo di euro come annunciato in conferenza stampa. Da dove arriveranno i soldi?
In attesa che giungano i capitali dei cinesi di Faw e degli americani di Silk Ev, si può cercare di capire meglio cosa sarà realizzato nell’area di 320mila metri quadri di Gavassa acquistata dalla società. Sembra in effetti difficile immaginare a cosa serva uno spazio così grande, considerando che, da quella fabbrica, dovrebbero uscire circa un centinaio di supercar elettriche all’anno (come dichiarato dalla Faw nell’aprile scorso al salone di Shanghai). Per produrle non serve sicuramente tutto quello spazio. Qualcosa in più lo si può dedurre andando sul sito della Regione Emilia Romagna. Nel febbraio scorso si leggeva: “Silk Ev e Faw realizzeranno in Emilia-Romagna un futuristico centro di innovazione, completamente interconnesso, nonché impianti di produzione: si tratterà di un vero e proprio experience center all’interno della Motor Valley”.
Ma cosa è un experience center? Per farsene un’idea, per esempio, si può guardare a quello realizzato al Porsche Experience Center Franciacorta a Castrezzato (in provincia di Brescia). Lì nascerà una pista, ricavata dall’autodromo pre-esistente e totalmente rinnvata, in cui i futuri acquirenti delle supercar potranno provare i loro bolidi.