
Appello pubblico del sindacato per approvare il testo senza modifiche
REGGIO EMILIA – “E’ necessario che il ddl Zan venga approvato senza modifiche e che sui diritti civili si scelga, in questa fase storica, nettamente da che parte stare”. Lo afferma la Cgil di Reggio Emilia che, con un appello sottoscritto dal segretario generale Cristian Sesena, da quelli di tutte le categorie e dalla segreteria confederale al completo, chiede alla città di dare un segnale sul fatto che, “nelle battaglie che contano sa stare dalla parte giusta”.
Per la Cgil “su una norma che si propone di estendere i diritti civili e difendere le persone dalle discriminazioni, necessaria per mettere un freno ai continui episodi di violenze verbali e fisiche che in questi anni molti nostri concittadini hanno dovuto subire, si stanno consumando manovre politiche di basso livello che guardano a interessi e scenari che nulla hanno a che vedere con la garanzia di tutela della persona per i cittadini di questo Paese”.
Inoltre, aggiunge il sindacato, “pensiamo che sia paradossale quando non del tutto strumentale che partiti di destra, da sempre ‘tiepidi’ nell’estensione dei diritti e in parte responsabili del clima di intolleranza che si respira nel Paese, agiscano come soggetti propositori di mediazioni al testo di legge”.
Infine, “sul diritto di espressione, di amare, di essere liberi, di educare al rispetto della diversità, non si possono accettare ingerenze dalla Chiesa, non si può supinamente accondiscendere a tentativi più o meno mascherati di stravolgimento dello spirito e della lettera del disegno di legge da troppo tempo arenato in Senato”, afferma la Camera del lavoro reggiana. Invitando dunque la comunità ad aderire pubblicamente al suo documento (scrivendo a re.info.segreteria@er.cgil.it).
“Non è più il momento di distinguo o di tentennamenti. Il ddl Zan estende diritti civili a chi non ne ha, non lede i diritti di altri. Ma soprattutto- evidenzia il segretario della Cgil Sesena- non può essere la palestra su cui effettuare prove tecniche di nuove maggioranze o misurare la capacità di trasformismo di questo o quel partito”. Pertanto, conclude, “crediamo che ‘Reggio città delle persone’ debba mettersi in gioco”.