
Il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica si è riunito oggi in seduta “pubblica” e “itinerante” nella sala del Tricolore del Comune
REGGIO EMILIA – Disagio giovanile e prevenzione antimafia, anche in vista dell’arrivo dei finanziamenti del Pnrr. Sono i temi affrontati oggi dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di Reggio Emilia, presieduto dal prefetto Iolanda Rolli, che, dopo Guastalla e Castelnovo Monti, si è riunito in seduta “pubblica” e “itinerante” nella sala del Tricolore del Comune capoluogo. Per il contrasto alle infiltrazioni mafiose, premette Rolli, “si stanno immaginando, con la Provincia e con il Comune di Reggio nuovi interventi a tutela del settore degli appalti e dei lavori pubblici”.
Ma in generale, aggiunge, “occorre un grande patto di legalità e trasparenza che coinvolga le istituzioni, oltre alla Prefettura, le Forze dell’Ordine e l’Autorità Giudiziaria, per emarginare ed escludere dal sistema economico produttivo chi, perseguendo obiettivi illeciti e operando fuori dalle regole, mina alla base i principi di correttezza e lealtà, incrina il clima di fiducia tra gli operatori economici e indebolisce il tessuto economico reggiano”.
Prosegue il prefetto: “Dobbiamo assolutamente proteggere il sistema economico e la stessa pubblica amministrazione. Il Paese si aspetta che le misure economiche vengano sviluppate, attuate e realizzate in piena garanzia di legalità e trasparenza, per evitare che si finisca per premiare iniziative inquinate dalla illegalità, causando così il doppio danno di sottrarre ricchezza a chi contribuisce alla crescita del Paese e distribuirla a chi rafforza gli assetti finanziari della criminalità”.
Sui giovani, viene annunciato, è stato attivato in Prefettura un tavolo dedicato ad elaborare un progetto di prevenzione e recupero, su cui si sta lavorando anche con Unimore e nell’ambito del quale verranno incontrati a breve i Servizi Sociali delle Unioni dei Comuni. “È necessario costruire un unico messaggio che giunga alle famiglie e ai ragazzi per informarli anche delle conseguenze delle azioni compiute sui loro percorsi di vita”, sottolinea il prefetto.