Una scala diversa, l’Italia in miniatura di Luigi Ghirri
Dal 29 aprile nel Palazzo dei musei: propone gli scatti – anche inediti – della serie “In scala” del fotografo reggiano
REGGIO EMILIA – “In scala diversa. Luigi Ghirri, Italia in Miniatura e nuove prospettive” è il nuovo e atteso appuntamento di Vedere Oltre, il ricco calendario di eventi e iniziative dedicate a Luigi Ghirri (Scandiano 1943 – Reggio Emilia 1992) nel Trentennale della sua scomparsa, promosso dalla città di Reggio Emilia con la collaborazione dei comuni di Modena e Parma e sostenuto da Regione Emilia-Romagna e APT Servizi Emilia-Romagna.
Curata dal fotografo, docente e saggista di fama internazionale Joan Fontcuberta assieme a Matteo Guidi e Ilaria Campioli, la mostra – visitabile a Palazzo dei Musei dal 29 aprile 2022 all’8 gennaio 2023 – si inserisce nel solco della riflessione espositiva e teorica intrapresa dalla città di Reggio Emilia e incentrata sul tema dell’Archivio, la cui rilettura e reinterpretazione è alla base della recente operazione, curata dall’architetto di fama internazionale Italo Rota, che ha portato ai rinnovati allestimenti del secondo piano di Palazzo dei Musei, sede della mostra. Il Nuovo Museo, capace di contaminare e far dialogare tra loro opere e oggetti delle collezioni superando i confini tra le discipline in una concezione unitaria e universale della cultura, si propone infatti come vero e proprio “Archivio dei beni comuni”, ovvero come uno spazio vivo in grado di stimolare domande e curiosità nel visitatore che diventa parte integrante del Museo stesso.
In scala diversa. Luigi Ghirri, Italia in Miniatura e nuove prospettive
A partire dalla fine degli anni Settanta, Luigi Ghirri visita a più riprese Italia in Miniatura, da cui rimane affascinato. Inaugurato a Viserba di Rimini il 4 luglio del 1970, in oltre cinquant’anni di attività il parco è stato visitato da più di 30 milioni di persone ed è pienamente entrato nell’immaginario collettivo di intere generazioni. In quel perimetro di allora poco più di 20.000mq – oggi sono ben 85.000mq – che racchiude le miniature dei capolavori artistico-architettonici e paesaggistici italiani, Ghirri ritrova molte delle questioni concettuali ed estetiche su cui era al lavoro in quegli anni: l’illusione e il trompe-l’oeil, la distanza fra la realtà e la sua rappresentazione, la comparsa di una natura artificiale, il consumo della realtà turisticizzata, lo sguardo dello spettatore e la sua voracità scopica e, soprattutto, i paradossi derivanti dai processi di riduzione in scala, secondo un meccanismo che accomuna le miniature del parco alla fotografia stessa.
Dalle immagini scattate al parco di Rimini – complessivamente oltre 220 fra negativi, positivi e internegativi conservati presso la Fototeca della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia – nasce il progetto In scala, che Ghirri presenta per la prima volta nella personale del 1979 al Centro Studi e Archivio della Comunicazione – CSAC di Parma. Nell’introdurre il progetto, scrive: “[…] La scala è una convenzione usata abitualmente per riportare, riconoscere le dimensioni di un oggetto nelle sue dimensioni spaziali. Metro per passare dal disegno alla costruzione […]”.
Della serie citata, la mostra espone sia vintage provenienti dall’Archivio Eredi Luigi Ghirri, sia una selezione di immagini, in gran parte inedite, provenienti dall’archivio della Fototeca della Biblioteca Panizzi. Le fotografie di Ghirri sono presentate per la prima volta in dialogo con una selezione di materiali provenienti dall’archivio del parco Italia in Miniatura, uno straordinario archivio composto da migliaia di documenti (mappe, disegni, appunti, schizzi, cartoline, ritagli di giornale, planimetrie, aerofotografie) raccolti e prodotti alla fine degli anni Sessanta dal suo fondatore, il ravennate Ivo Rambaldi (1920-1993), quali riferimenti per la costruzione dei plastici. Il cuore dell’archivio è costituito da un corpus di oltre 6.500 fotografie, per lo più scattate dallo stesso Rambaldi lungo tutta la penisola, dalle Alpi alla Sicilia, che ritraggono i dettagli delle più note bellezze artistiche e architettoniche del Bel Paese (piazze, palazzi, chiese, monumenti, statue). Le fotografie, che sembrano essere intrise dalle gestualità tipiche dell’arte povera o della land art, sono istantanee scattate con la freschezza del dilettante, ma applicate con ingegno ad una funzione illustrativa.
Un’intera sezione della mostra sarà dedicata ai progetti fotografici realizzati da un gruppo di lavoro formato da studenti e artisti emergenti, catalizzato da Joan Fontcuberta e Matteo Guidi a partire da un workshop condotto all’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche – ISIA di Urbino. Nel loro complesso, i lavori esposti si uniscono all’omaggio a Ghirri arricchendo la proposta espositiva con un ventaglio di interpretazioni che, a partire dai temi sollecitati dal parco Italia in Miniatura, si muovono in una direzione post-fotografica e, al contempo, permettono di dimostrare come Ghirri continui ad illuminare la scena artistica contemporanea.