Il cane, arrivato da Bologna, ha indicato più volte dove si trovava il corpo di Giuseppe Pedrazzini
TOANO (Reggio Emilia) – Per l’individuazione del cadavere del 77enne di Toano (Giuseppe Pedrazzini, ritrovato deceduto in fondo ad un pozzo) è stato determinante il contributo del cane Bayla del nucleo Carabinieri cinofili di Bologna. Alla notizia della sparizione dell’anziano, e dopo i primi accertamenti dei Carabinieri di Reggio Emilia e Castelnovo né Monti che avevano messo in luce una serie di “incoerenze non compatibili con un semplice allontanamento volontario”, è stato attivato il Nucleo cinofili di Bologna. E così Bayla, appena giunta sul posto, dopo pochi istanti ha fiutato una traccia che l’ha condotta al pozzo.
Più volte è stato fatta ripetere l’indicazione al cane, il che ha indotto i carabinieri a rimuovere la botola della cavità e a fare la macabra scoperta. Tra i vari impieghi cinofili nell’Arma dei Carabinieri c’è anche l’unità per la ricerca di sangue e cadaveri. Il primo corso svoltosi nel 2012, in collaborazione presso la scuola di formazione cinofile della Polizia Tedesca di Giesen, nella Bassa Sassonia, ha portato a formare la prima “unità operativa”, un cane tedesco di nome Askan con il suo conduttore Brigadiere Marco Muglia. Durante il servizio di Askan si è aggiunto Simba e dall’ottobre del 2020 anche Bayla.
Le unità cinofile tre volte all’anno si sottopongono ad aggiornamenti e riqualificazioni presso l’ente tedesco di Polizia in Germania. Questi cani, unici qualificati per l’Arma dei Carabinieri nella ricerca di cadaveri, ‘vivono’ nella sede a Bologna e per il loro impiego operativo dipendono dalla Sala Operativa del Comando Generale dei Carabinieri di Roma se chiamati ad intervenire al di fuori dell’Emilia Romagna.