Cgil, Cisl e Uil contro la società idrica israeliana: “E’ accusata da diverse organizzazioni che si occupano di diritti umani di gravi violazioni perpetrate nei territori palestinesi”
REGGIO EMILIA – L’intesa tra Iren e la società idrica israeliana “Mekorot” finisce nel mirino dei sindacati di Reggio Emilia. Mekorot, spiegano Cgil, Cisl e Uil provinciali, “è accusata da diverse organizzazioni che si occupano di diritti umani di gravi violazioni perpetrate nei territori in cui opera a danno delle popolazioni palestinesi”. Nello specifico, secondo l’organizzazione palestinese per i diritti umani “Al Haq” la società “sarebbe responsabile del prosciugamento delle falde idriche palestinesi per fornire tali risorse alle colonie israeliane presenti in Cisgiordania e a Gerusalemme, occupate dalle stesse”.
Inoltre “le infrastrutture utilizzate sarebbero state ‘trasferite’ nel 1982 dalle autorità militari israeliane alla Mekorot ad un prezzo simbolico corrispondente a circa 20 centesimi di euro, pratica che ha costretto da allora la popolazione palestinese a dover ‘ricomprare’ la propria acqua a prezzi decisi da Israele, dovendo far fronte anche a regolari riduzioni delle forniture idriche e generando quindi una vera e propria “apartheid” dell’acqua”, continuano i sindacati.
Infine “Amnesty international ha documentato già nel 2017 che il controllo israeliano sulle risorse idriche palestinesi altro non è che uno strumento utile a costringere le popolazioni occupate a lasciare le proprie terre”. Iren, dicono quindi Cgil, Cisl e Uil, “non può rendersi complice di una simile situazione che prosegue ormai da decenni, unitamente alle amministrazioni comunali che la controllano”. Da qui la richiesta dei sindacati all’azienda di fornire “tutti i chiarimenti del caso” e, eventualmente di “recedere dall’accordo”.