
L’ex presidente: “Tutte le fatture corrispondono sempre ed esclusivamente a prestazioni effettivamente ricevute”
REGGIO EMILIA – “Non conosco con precisione le ragioni per le quali sono indagato in quanto, all’epoca, rappresentante legale della cooperativa sociale Dimora d’Abramo. Sono però assolutamente certo di essere del tutto estraneo a qualsiasi comportamento diverso da una corretta e trasparente condotta in materia fiscale”.
Così Luigi Codeluppi interviene sull’indagine relativa all’ipotesi di false fatturazioni a carico della società la Dimora d’Abramo, di cui era presidente, per 59mila euro al fine di evadere il carico fiscale.
“Tutte le fatture in capo alla cooperativa – prosegue Codeluppi – corrispondono sempre ed esclusivamente a prestazioni effettivamente ricevute e, per questo, iscritte a bilancio e trasparentemente documentate così come prevede la legge e, ancor prima, uno stile di lavoro fondato proprio sulla trasparenza come condizione primaria del rapporto fiduciario con le istituzioni e comunità locali”.
“Sono molto rammaricato – conclude Codeluppi – della pubblica evidenza acquisita da un caso che, ne sono certo, non potrà che concludersi con il riconoscimento del corretto operare mio e della Dimora d’Abramo, peraltro sottoposto a rigidi controlli di enti pubblici e altri organismi esterni”.