Stazione storica, entro metà luglio un cancello nel sottopasso
7 giugno 2023 | 14:08

Per garantire, anche durante la chiusura notturna della stazione, una via di esodo ai passeggeri dei treni che transitano
REGGIO EMILIA – Sarà installato, entro la metà di luglio, un cancello nel sottopassaggio della stazione ferroviaria di piazzale Marconi per garantire, anche durante la chiusura notturna della stazione, una via di esodo ai passeggeri dei treni che transitano se, per qualche motivo, dovessero fermarsi in stazione. E’ una delle iniziative assunte dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è riunito oggi anche alla luce del recente omicidio e dei problemi di sicurezza che, da anni, attanagliano quest’area.
Alla riunione hanno partecipato il prefettoMaria Rita Cocciufa, il questore, icomandanti provinciali dicarabinieri,guardia di finanza evigili del fuoco,l’assessore Marchi e ivertici dellapolizia locale e provinciale. Erano presenti anche rappresentanti dellapolizia ferroviaria, dellapolizia stradale, della Ausl, diFSsecurity, Trenitalia e Fer.
Secondo i partecipanti alla riunione la presenza del presidio dipolizia ferroviaria, in genere fino all’una di notte, sta dando i proprifrutti:bisogna quindievitare che isoggettiproblematicientrinonellastazionedopo quell’orario. Occorre peròcontemperarel’esigenzadi chiudere i locali nelle ore notturne con quella–messa in luceanche dalcomandante deivigili del fuoco–di garantirela funzionalità delle vie d’esodo anche durante la notte, poiché fino alle 2 e a partire dalle 4.30vi sono treni che transitano. La soluzione individuata è stata quella di realizzare il cancello nel sottopassaggio, al quale stanno già lavorando FSsecuritye ilcomune diReggio Emiliache, inoltre, sta implementando nuove telecamere.
E’ emersa però anche l’esigenza diintervenire sulle persone, anche dal punto di vista socio–sanitario:sul punto,i rappresentanti deldipartimento di salute mentale della Auslhanno rilevato notevolidifficoltà adapprocciarsi,perché emergonospessoimportantivulnerabilità psico–fisiche. Ecco perché è intenzione delprefettodi “sviluppare la tematica anche al di là dei profili di ordine pubblico, coinvolgendo i servizi sociali, il privato sociale e le comunità di stranieri, in modo da individuare il modo più efficace per affrontare congiuntamente, anche sul piano della prevenzione, le problematichee le vulnerabilità che caratterizzano parecchi richiedenti asilo e minori stranieri non accompagnati, tra cui quelli che gravitano intorno alla zona stazione“.