Imprese, un vademecum dedicato alle Pmi per prevenire le difficoltà

26 luglio 2023 | 10:34
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Imprese, un vademecum dedicato alle Pmi per prevenire le difficoltà

Il presidente dei Commercialisti Reggiani Massimo Giaroli: “E’ richiesto un cambiamento anche culturale. Noi professionisti dobbiamo essere a fianco dei nostri clienti per sensibilizzarli nel non sottovalutare i primi sintomi di squilibrio finanziario ed economico”

REGGIO EMILIA – Si intitola “Prevenire e gestire le difficoltà dell’impresa. Vademecum per le piccole e medie imprese” il documento predisposto dal Consiglio nazionale dei commercialisti con la Fondazione ADR commercialisti, l’Università di Firenze e la Fondazione CR che si può scaricare dal sito Internet dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Reggio Emilia (commercialisti.re.it). Il vademecum illustra in modo sintetico le novità introdotte principalmente dall’entrata in vigore del nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, utilizzando un linguaggio semplice e con specifico riguardo alle peculiarità delle piccole e medie imprese.

La pubblicazione per arrivare a fornire all’impresa un primo orientamento prende in analisi tre argomenti: gli “assetti adeguati”, la composizione negoziata e dialogo con i creditori finanziari. Essere imprenditori significa credere nel futuro e nelle proprie capacità. È proprio questo atteggiamento di fiducia, in un mondo pieno di incertezza, a determinare il successo dell’impresa. Al contempo, una visione ottimistica deve accompagnarsi all’attenzione nei confronti di tutto ciò che potrebbe mettere in difficoltà l’impresa. Del resto, anche in auto, essere attenti al contesto e allacciarsi le cinture di sicurezza non solo non impedisce una guida sicura e veloce, ma addirittura la rende possibile a tutela non solo di se stessi, ma anche dei terzi.

Massimo Giaroli, presidente dell’Odcec reggiano spiega: “Il Codice della Crisi ha previsto specifici obblighi a carico dell’imprenditore, sia individuale sia collettivo, in ordine alla corretta gestione dell’impresa. Tra questi quello di dotarsi di un assetto organizzativo, amministrativo e contabile, adeguato alle dimensioni dell’impresa al fine di rilevare con tempestività i segnali della crisi d’impresa. In questo quadro diventa fondamentale prevenire e non attendere il momento irreparabile. Occorre modificare l’approccio che deve essere non più squisitamente consuntivo ma ben più strutturato e volto alla pianificazione strategica, alla programmazione e al puntuale controllo della gestione. L’imperativo è guardare avanti. Oggi a maggior ragione, mentre la trasformazione del mercato mette in discussione i vecchi modelli operativi è richiesto un cambiamento non solo tecnologico, ma anche culturale. E noi professionisti – conclude Giaroli – dobbiamo essere a fianco dei nostri clienti per sensibilizzarli nel non sottovalutare i primi sintomi di squilibrio finanziario ed economico”.

E’ bene sapere che la nuova norma introduce strumenti innovativi che l’imprenditore può attivare per gestire le difficoltà, una volta rilevate, con la collaborazione di alcune o tutte le sue controparti, in primo luogo i creditori. Tali strumenti sono potenzialmente molto efficaci, anche e soprattutto quando vi si ricorre per tempo.

L’obbligo è imposto dalla normativa, ma che ritengo debba sempre essere adempiuto in una logica di corretta gestione di una impresa, tanto è vero che tra i compiti del collegio sindacale è sempre esistito quello della vigilanza sui principi di corretta amministrazione e sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo amministrativo e contabile adottato dalla società e il suo concreto funzionamento. In sostanza non vediamolo come un obbligo, ma un dovere di qualsiasi imprenditore.