Ius soli sportivo abolito, niente calcio per 8 bambini immigrati
La Federazione cambia in corsa le regole e il Progetto Aurora deve ritirare la squadra di Esordienti a 9 Figc. Il presidente Salsi: “Assurdo, chiederemo al Csi di ospitarci”
REGGIO EMILIA – Ha dell’incredibile, ma è successo davvero: dieci giorni prima dell’inizio di campionati di Federazione, la Figc ha cambiato le regole di tesseramento degli extracomunitari, mettendo in difficoltà tante società che avevano regolarmente inoltrato tutti i documenti necessari per annoverare nelle loro fila atleti stranieri residenti nel nostro Paese, che ora non possono quindi più scendere in campo.
Tra queste società, in territorio reggiano, spicca il caso del Progetto Aurora, che ha il 55% dei propri tesserati di origine straniera, che si quindi è vista costretta a ritirare la propria squadra di Esordienti Figc a 9, formata da 15 atleti nati nel 2012, al loro primo tesseramento in Federazione dopo tanti capionati col Csi, a causa del rifiuto da parte della Figc del tesseramento di ben 8 atleti extracomunitari, per l’abolizione improvvisa dello Ius Soli sportivo.
Lunedì scorso, infatti, il presidente Salsi, pur avendo inviato per tempo tutta la documentazione richiesta, si è visto respingere la richiesta di tesseramento di questi 8 atleti sui 15 in rosa, tanto da vedersi costretto a ritirare la squadra, non avendo abbastanza atleti a disposizione.
Spiega amareggiato il presidente Gianni Salsi: “E’ assurdo, questi ragazzi sono cresciuti con noi, hanno sempre giocato con noi, hanno fatto l’asilo qui, le scuole qui e frequentano abitualmete l’oratorio. La cosa assurda è che questa normativa è cambiata lo scorso 20 settembre e non è stata annunciata o comunicata in precedenza da nessuno, quindi nessuno se l’aspettava e nessuno era preparato ad affrontare un problema del genere. Il Progetto Aurora, fino a 10 anni, iscrive i propri ragazzi ai campionati del Centro Sportivo, dove queste problematiche di tesseramento non ci sono, mentre a 11 anni permette loro di fare l’esperienza con la Federazione. Ebbene, finché c’è stato lo Ius Soli sportivo, anche negli anni scorsi, di problemi non ce ne sono mai stati, mentre quest’anno siamo stati costretti a ritirare la nostra squadra di 2012 dagli Esordienti Figc a 9, non potendo andare in campo con 7-8 giocatori, visto che il campionato inizierà sabato 30 agosto. Soltanto lunedì scorso, infatti, ci è arrivato dalla Figc il rifiuto del tesseramento di ben 8 ragazzi su 15″.
Continua Salsi: “Non ci volevo credere e infatti ho cercato nelle carte federali e ho scoperto che tale decisione è stata pubblicata lo scorso mercoledì 20 settembre, quindi meno di 10 giorni fa e questo ci ha totalmente spiazzato. Lo Ius Soli sportivo era una procedura agevolata che consentiva alle società di tesserare i ragazzi stranieri come se fossero italiani, purché fossero residenti in Italia al compimento del decimo anno di età. Sei degli 8 ragazzi respinti sono nati e cresciuti a Reggio, uno è nato a Como e un altro è arrivato in città tre anni fa: sono bimbi che hanno frequentato l’asilo qui, le scuole e l’oratorio e noi e il Progetto Aurora è un’emanazione dell’attività oratoriale e abbiamo come mission quella dell’accoglienza”.
Conclude il presidente: “Io capisco che i politici vogliano cambiare le regole del gioco visti i problemi di difficile gestione legati ai migranti e mi può stare anche bene, ma non mi sta bene che vengano cambiate le regole dei tesseramenti dieci giorni prima dell’inizio della stagione. Questa normativa andava introdotta o il primo luglio di quest’anno, con l’inizio del nuovo anno sportivo o il 1 gennaio del 2024, dandoci il tempo per sistemare le cose nel miglior modo possibile. Mi vien da pensare che tale normativa sia stata pensata da una persona incompetente, che non era a conoscenza del fatto che a fine settembre sarebbero iniziati i campionati di Federazione; ma se così non fosse credo che alla base di tale decisione ci sia una cattiveria inaudita nei confronti di questi ragazzini che hanno solo voglia di giocano a calcio. Noi ci siamo sempre adattati ai cambiamenti, ma adattarci a questo diventa davvero difficile. Il nostro compito, come società, è quello di far giocare questi ragazzini e quindi chiederemo ospitalità al Csi, che ha però già iniziato l’attività agonistica, in modo che possa inserire la nostra squadra nei loro campionati, visto che, almeno il Centro Sportivo, per fortuna, non ha preclusioni in questo senso”.