Mondo del calcio in lutto, è morto Franz Beckenbauer

ROMA – Franz Beckenbauer è scomparso all’età di 78 anni, lasciando un vuoto nel mondo del calcio. Conosciuto come “Der Kaiser”, Beckenbauer è stato una leggenda sia come giocatore che come allenatore. Da calciatore, ha vinto la Coppa del Mondo nel 1974, mentre da allenatore ha guidato la Germania alla vittoria nella Coppa del Mondo del 1990. La sua carriera è stata segnata da successi straordinari, ma anche da dolori personali, come la perdita del figlio Stephan, morto a 46 anni a causa di un tumore nel 2005.

Negli ultimi anni Beckenbauer aveva sofferto di gravi problemi di salute, si era sottoposto a operazioni al cuore e poi era stato colpito dal Parkinson (qualche giorno fa il fratello aveva rivelato il peggioramento) e si era ritirato dalla scena pubblica. Viveva in Austria nella zona di Salisburgo, è morto in famiglia, «si è addormentato pacificamente», riferiscono i media tedeschi.

Nato in una Monaco di Baviera distrutta dalle bombe nel 1945, Beckenbauer è cresciuto diventando una figura iconica per il calcio tedesco. Sin da giovane, è stato incoraggiato dallo zio Alfons a seguire la sua passione per il calcio, nonostante l’opposizione del padre. Il destino lo ha portato al Bayern Monaco a soli nove anni, dando inizio a un’eccezionale avventura nella storia del calcio.

Oltre alle vittorie nelle Coppe dei Campioni e al titolo mondiale del 1974, il vero lascito di Beckenbauer è il suo magistero come caposcuola. Il suo stile di gioco ha influenzato molti difensori, tra cui grandi nomi come Scirea e Franco Baresi. La sua abilità nel campo era una combinazione di senso del tempo, tecnica impeccabile, classe, forza nel tackle, anticipo ed eleganza, il tutto racchiuso in un carattere forte.

L’episodio memorabile che ha svelato la determinazione di Beckenbauer è avvenuto durante Italia-Germania 4-3 nel 1970, quando ha giocato 25 minuti più i tempi supplementari con il braccio destro al collo a causa di un infortunio alla spalla. Nonostante le avversità, si è mosso sul campo come se nulla fosse, dimostrando la sua forza e determinazione.