Rapina a Campegine, fermate due persone
Sono un 32enne e un 50enne che avevano caratteristiche fisiche e un’auto identica a quella utilizzata per il colpo
REGGIO EMILIA – La polizia ha arrestato i due autori della rapinamessa a segno mercoledì scorsoin una tabaccheria a Caprara di Campegine dove i malviventi sono fuggiti con 5mila euro. La squadra mobile di Parma ha fornito alle forze dell’ordine reggiane dettagliate informazioni sulla identità dei probabili autori della rapina che, per modus operandi e aspetto, corrispondevano a soggetti già noti agli investigatori parmensi.
Durante la notte, durante un servizio di controllo del territorio, gli agenti a bordo della Volanti hanno visto un’auto, parcheggiata in via Gian Battista Vico, a Cella, che corrispondeva al mezzo utilizzato per la rapina a mano armata compiuta la mattina precedente.
Durante le fasi di controllo dell’auto, che era stata rubata il 23 gennaio a Fidenza, è uscito da un’abitazione vicina un 50enne italiano, già noto con precedenti per reati contro il patrimonio e contro la persona. L’uomo, che corrispondeva perfettamente alle descrizioni fornite dalla squadra mobile di Parma, incalzato dalle domande dei poliziotti circa la sua presenza in quei luoghi, non ha fornito alcuna giustificazione.
Il comportamento dell’uomo ha insospettito ancora di più gli agenti che hanno controllato l’abitazione da cui era uscito il 50enne. All’interno dell’appartamento c’erano due donne e un 32enne disteso su un letto, apparentemente addormentato, con una pistola finta sotto il braccio molto simile a quella utilizzata per la rapina.
All’interno dell’abitazione non sono state trovate altre armi, ma nella disponibilità del 50enne è stata rinvenuta una somma di circa 700 euro in banconote di piccolo e medio taglio. Addosso al 32enne, che ha precedenti per reati contro il patrimonio, sono stati trovati circa 200 euro in banconote di piccolo e medio taglio oltre che le chiavi dell’autovettura utilizzata per la rapina.
I due sono stati portati in questura. La ricostruzione dei rapporti tra i due uomini e degli spostamenti degli ultimi giorni, la visione delle immagini di videosorveglianza, il ritrovamento della scacciacani, della somma di denaro in banconote di piccolo e medio taglio e dell’auto utilizzata per la fuga, ha permesso di ricostruire un quadro indiziario nei confronti dei due uomini che sono stati sottoposti a fermo.
Anche in questo caso si è rivelata preziosa la costante attività di cooperazione tra la squadra volanti di Reggio Emilia, la squadra mobile di Parma e la compagnia carabinieri di Guastalla che ha permesso di rintracciare nel minor tempo possibile i presunti autori della rapina.