Zaki, Reggio Emilia gli conferisce il Primo Tricolore

23 gennaio 2024 | 19:48
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Zaki, Reggio Emilia gli conferisce il Primo Tricolore

L’attivista egiziano per i diritti umani detenuto nel suo Paese per oltre tre anni: “Il vostro essere a fianco a me in questi anni ha fatto la differenza”

REGGIO EMILIA – Patrick Zaki, l’attivista per i diritti umani arrestato nel 2020 e detenuto in Egitto per oltre tre anni ha ricevuto oggi a Reggio Emilia il “primo tricolore”, la massima onorificenza cittadina conferita dal Comune. Il ricercatore dell’Alma mater di Bologna ha definito Reggio una “città esempio di resistenza e solidarietà” ed evidenziato come “il vostro essere a fianco a me in questi anni ha fatto la differenza”.

Ma “ci sono ancora moltissimi prigionieri di coscienza in tutto il mondo e mi impegnerò per aiutarli, perché mi piacerebbe che ogni mese ne fosse liberato uno”, ha detto ancora Zaki. Che ha quindi chiuso il suo intervento con un pensiero alla guerra in Medio Oriente e un appello per il “cessate il fuoco e una pace duratura”.

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Nella cerimonia in sala del Tricolore, il sindaco Luca Vecchi ha ricordato come “i diritti umani non sono un esercizio retorico ma qualcosa che tocca la vita delle persone. Là dove vengono rivendicati c’è sempre il bisogno di uscire dalla sofferenza e di riconquistare una libertà”.

Dopo aver ricordato la vocazione della città a difenderli- schierandosi con Nelson Mandela contro l’apartheid e, più di recente, accogliendo diversi rifugiati- il sindaco sottolinea: “Mia ha colpito davvero la serenità interiore di Zaki, nonostante sappia solo lui quello che ha passato.

Trasmette tanta tranquillità e dunque anche fiducia per il futuro”. Per il prorettore di Unimore, Carlo Verzellesi, “le libertà rendono sostanziale la democrazia e la scelta della della loro difesa fatta da Zaki è stata coraggiosa e lodevole”.

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Federica Rauzi, referente del gruppo locale di Amnesty International, ha ripercorso la mobilitazione per il ricercatore, ringraziandolo per “per averci mostrato come si lotta fino in fondo per i propri diritti”.

Nel suo libro, Sogni e illusioni di libertà. La mia storia (La Nave di Teseo), presentato in serata nell’Aula Magna Manodori di palazzo Dossetti a cura di Amnesty International Reggio Emilia, Patrick Zaki ha scritto: “La speranza è il motivo per cui esisto e racconto la mia storia… Sarò sempre grato per tutto l’amore e la speranza che mi hanno circondato. Rimarrò fedele a questa malattia della speranza con cui mi avete contagiato, fino a quando le prigioni, piene di persone libere, saranno vuote”.

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