Acer, contratto scaduto per i lavoratori: sciopero il 20 febbraio
Le categorie Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in pressing per il rinnovo del contratto Federcasa
applicato al personale Acer che lavora nella gestione delle case popolari
REGGIO EMILIA – “Il diritto alla casa è una cosa seria. Ancora di più: il diritto ad una casa pubblica è il più importante per i fragili che fanno parte di una comunità. La messa in opera di quel diritto, con una azione quotidiana, appassionata e specializzata passa per i lavoratori e le lavoratrici della galassia Acer che seguono bandi e graduatorie, che ogni giorno rispondono e trovano soluzioni ai problemi di chi ha già una casa popolare o di chi è in una graduatoria. Lavoratori e lavoratrici con un contratto nazionale che è scaduto e che continuano a combattere contro difficoltà e scarsità di risorse, in una condizione in cui l’incapacità della politica di rispondere al grande bisogno di case popolari si trasforma in investimenti inadeguati”.
I segretari di Fp Cgil Reggio Emilia (Paolo Consolini), Cisl Fp Emilia Centrale (Fabio Bertoia) e Uil Fpl Reggio Emilia (Emanuele Stavolo) intervengono in modo netto “per la difesa e la valorizzazione dello straordinario patrimonio di chi lavora in Acer. E’ indispensabile ottenere che la capacità di queste persone sia riconosciuta nel rinnovo del contratto nazionale Federcasa per il triennio 2022-2024. Contratto scaduto, lo ripetiamo, a conferma che non stiamo parlando di slogan quando diciamo che c’è grande preoccupazione in merito alla gestione dell’edilizia residenziale pubblica”.
ECCO COSA VIENE RICHIESTO
I tre sindacati hanno inviato nei giorni scorsi una lettera al sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, annunciando lo sciopero del 20 febbraio, una mobilitazione per informare e coinvolgere Istituzioni e cittadini e, soprattutto, per mettere in chiaro che “chiediamo alla politica un intervento concreto, strutturale e realmente applicabile per rafforzare il sistema dell’edilizia residenziale pubblica, capace di risolvere i problemi sociali cronici di questo ambito”.
L’obiettivo è quello di ottenere per i lavoratori e le lavoratrici un rinnovo contrattuale che aiuti queste persone ad affrontare la crisi economica e inflattiva. Crisi altamente impattante sulle fasce più deboli e sui redditi medio bassi.
“Un Paese che sistematicamente ignora le ragioni di chi lo serve con passione e dignità, in qualsiasi ambito, non può definirsi moderno – concludono Consolini, Bertoia e Stavolo –. Diciamo con forza alla classe politica che prendere posizione per il rinnovo adeguato del contratto Federcasa significa accettare la sfida di fare un passo importante per una macchina pubblica più efficiente e meno mortificante per chi ci lavora”.