Cittadinanza a Navalny, Montagna antifascista dice “no”
Il gruppo di antifascisti reggiani chiede che sia ritirato l’odg presentato da Paolo Genta in consiglio comunale a Reggio Emilia
REGGIO EMILIA – Ancora una volta, l’ennesima da tre anni a questa parte, ci troviamo di fronte alla mistificazione di un nazifascista. Dopo aver letto le mistificazioni dei giornali sugli “angeli di Azov”, e le standing ovation in Canada per Yarolslav Hunka SS Galizia Waffen Grenadier, un’unità militare nazista i cui crimini contro l’umanità durante l’Olocausto sono ben documentati, portato in pompa magna da Zelensky al Parlamento canadese, ci troviamo ancora a dover assistere a una nuova pesantissima mistificazione verso l’ennesimo nazista dichiarato.
Quello che stiamo leggendo in questi giorni sui quotidiani locali sul tema Navalny è un affronto alla città di Reggio Emilia che ricordiamo è Medaglia d’Oro alla Resistenza, patria dei Fratelli Cervi e territorio martoriato dagli eccidi nazi fascisti.
Abbiamo preso atto delle prese di posizioni di esponenti politici che decantano un dichiarato nazista, omofobo, xenofobo come esempio di libertà e democrazia e testuali parole ammirano: “Il suo impegno, la sua passione, il suo amore per la verità e la democrazia ne hanno fatto per me un esempio”, e ricordano il suo sacrificio come “monito contro ogni forma di autoritarsimo e oppressione”…
Lette queste dichiarazioni ci chiediamo se questi politici conoscessero realmente Alexei Navalny, famoso per le sue marce con i nazisti russi, persona che postava video “con paletta alla mano”, dicendo che gli immigrati erano scarafaggi da schiacciare, ma soprattutto personaggio che diceva apertamente che l’Ucraina non aveva diritto di esistere…
“Montagna Antifascista” ha lavorato duramente con tutte le forze antifasciste di Reggio Emilia, nel 2009, per negare ai nazifascisti le sedi istituzionali per esporre le loro idee. Ora, a quindici anni di distanza, sentiamo proporre addirittura la cittadinanza onoraria a un dichiarato neonazista.
Chiediamo quindi che l’odg di Paolo Genta sia ritirato, credendo che tutto questo sia stato preso come un abbaglio. Anche perché il 25 Aprile è vicino e siamo pronti, se il testo non verrà rimosso, a consegnare alle commemorazioni a Reggio Emilia, dove i politici locali fanno sfoggio dei valori della Resistenza, le molteplici foto di Navalny mentre sfoggia il suo braccio teso tra una moltitudine di croci celtiche e svastiche, conditi con i suoi testi omofobi, xenofobi..
Montagna antifascista