Elezioni, Vecchi: “Reggio, un cantiere nazionale per l’Ulivo 2”
Il sindaco: “La scelta di Massari? Non è una sconfitta della politica, ma un grande atto di coraggio, di generosità e di apertura alla società civile”
REGGIO EMILIA – “Siamo il laboratorio di un possibile centrosinistra di governo del futuro. La scelta di Massari? Non è una sconfitta della politica, ma un grande atto di coraggio, di generosità e di apertura alla società civile”. Lo ha detto il sindaco, Luca Vecchi, nella lunga intervista che ci ha concesso in cui ha ripercorso dieci anni di mandato e ha parlato anche di politica.
Il Pd ha scelto Massari come candidato sindaco. Non è una sconfitta, per la politica, ricorrere a un nome esterno? Possibile che fra i Dem non ci fosse un candidato adeguato?
E’ una scelta che non derubrica la politica. Anzi, abbiamo bisogno di mettere in campo le migliori competenze politiche del partito e dei partiti in questo progetto politico, ma è anche un grande atto di coraggio, di generosità e di apertura alla società civile. La figura di Massari nasce da una storia professionale che non è quella dell’impegno politico, ma dell’impegno su una delle eccellenze di questa città che la sanità. È chiaro che ci siamo presi qualche rischio, perché quella di un politico è una scelta più naturale e rassicurante. Poi Marco lo conosco da anni e l’ho frequentato con una certa intensità negli anni più duri che abbiamo alle spalle, cioè quelli del Covid. Lì ho avuto modo di conoscere la sua fermezza e la sua lucidità. Lui lavora con le persone malate e questo vuole dire, ogni giorno, dare credibilmente gambe a un’idea della cura. Quando si è sindaci di una città, e questo lo posso dire per esperienza diretta, bisogna avere dentro di sé una grande voglia e una grande passione per la cura delle persone e dei problemi.
Quindi è stata una scelta precisa del partito?
Sì, noi abbiamo, da una parte, una destra fortemente centrata intorno a Fratelli d’Italia e, dall’altra parte, un centrosinistra largo, plurale e inclusivo che sta cercando di trovare, nella diversità, delle sensibilità culturali. Siamo il laboratorio di un possibile centrosinistra di governo del futuro. Se nasce questa coalizione larga, è abbastanza inevitabile che questa sia l’alleanza per le regionali del prossimo anno. E’ qui, in questi territori che è nato l’Ulivo ed è qui, in questi territori, che ha mosso i suoi primi passi prima ancora che arrivasse nel resto del Paese. Non è la prima volta che l’Emilia riesce ad essere terreno di sperimentazione e laboratorio di innovazione politica, anticipatore di processi politici che poi, a un certo punto, riguardano l’intero Paese.
Massari ha detto che azzererà la giunta uscente, ha chiesto discontinuità e ha dato un giudizio implicito critico degli ultimi dieci anni di amministrazione. Come l’ha presa lei che era in prima fila?
Io frequento la politica da tanto tempo. Ero lì e ho ascoltato tutto. Oltre al fatto che conosco il candidato molto bene, conosco il suo pensiero. Capisco anche che, a volte, i passaggi di un’intervista possono essere presi per fare credere alcune cose. Credo che lui non volesse dare un giudizio critico, ma, semplicemente, che abbia rivendicato, come ogni candidato, anche io lo feci, una discontinuità con l’amministrazione precedente. E’ del tutto normale.