Massari, il primo candidato sindaco civico del centrosinistra
Un primario di sinistra, con un passato nella Fgci, senza esperienza politica, che non sarà facile da far digerire a una parte dei Dem
REGGIO EMILIA – Habemus papam. Dopo mesi di arrovellamenti il Pd ha scelto l’uomo che sarà il candidato sindaco del partito (quindi del centrosinistra) alle prossime elezioni amministrative. E’ il primario Marco Massari e il dato clamoroso è che è il primo candidato sindaco, non di partito, della storia di Reggio Emilia della sinistra e del centrosinistra.
Non era mai accaduto che un uomo non iscritto a un partito (Massari non è iscritto al Pd) venisse candidato. Lo stesso Delrio, all’epoca della sua candidatura, nel 2004, pure lui medico, era stato consigliere della allora Margherita in Regione. I sindaci precedenti, invece, venivano tutti dal Pci-Pds-Ds. Intendiamoci, non che Massari non abbia padrini politici, perché quelli sono abbastanza chiari dato che al primario della struttura complessa di malattie infettive del Santa Maria Nuova guardano con simpatia Pierluigi Castagnetti, Graziano Delrio e Luca Vecchi. Però non ha mai fatto vita di partito, né è mai stato iscritto a un partito.
Ma, allora, perché è stato scelto? I benigni potrebbero dire che, di questi tempi, è meglio un civico, piuttosto che un politico, per portare un po’ di aria fresca nel mondo asfittico dei partiti, mentre i maligni potrebbero pensare che, vista l’inesperienza, Massari è più manovrabile di altri. Ai posteri ardua sentenza.
Massari ha avuto la meglio sull’assessore Lanfranco De Franco che, alla fine, ha rinunciato per il bene del partito a una sua candidatura e ad eventuali primarie. Lo ha fatto garantendo il sostegno al primario, ma togliendosi anche alcuni sassolini dalle scarpe. Ha scritto: “Ci sarà tempo in futuro per ragionare su un processo di selezione in cui le primarie, a seconda dei casi, sono ritenute un rischio o un’opportunità, ma ora i nostri sforzi devono rivolgersi ad altro”. E ancora: “Se il mio nome è stato in campo finora, anche senza l’appoggio dei ‘big’ locali, è perché ho ricevuto il sostegno di tante persone dentro e fuori dai partiti, animate dall’interesse per il bene comune e da un’idea di innovazione e rinnovamento necessari per affrontare le sfide del nostro tempo”.
Una rinuncia non indolore, dunque, ma necessaria per evitare di spaccare il partito. Ma vediamo chi è Massari. Ha studiato medicina con Graziano Delrio all’università di Modena (hanno la stessa età e sono molto amici, ndr) e si è laureato nel 1985. Da giovane, a cavallo fra gli anni ’70 e ’80 è stato nella Fgci ed è in ottimi rapporti con i reggiani che hanno fatto quell’esperienza in quegli anni.
Per alcuni anni è stato anche delegato sindacale della Cgil nell’ambito della sanità. E’ diventato primario al Santa Maria Nuova durante il mandato di Luca Vecchi. E’ amico dell’ex vicesindaco ed ex segretario della Cgil, Franco Ferretti, dell’ex assessore alla Cultura, Lorenzo Capitani, dell’ex consigliere comunale Piero Nasuti. Tutti uomini di sinistra fuori dal Pd. All’epoca delle primarie nazionali del Pd Massari ha firmato l’appello in favore della Schlein. Un uomo di sinistra, dunque, ma senza esperienza politica. Mai iscritto a un partito, ma amico di persone che fanno politica da una vita.
C’è, infine, da registrare che nelle chat del Pd, ma anche in calce al post di Lanfranco De Franco su Facebook, c’è molta maretta fra i Dem per questa scelta che, indubbiamente, è divisiva. Ci sarà molto da lavorare per fare digerire dentro al partito un candidato come Massari. Un’ultima annotazione. Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un comunicato molto piccato del Pd, firmato da Gazza, Mori e Cantergiani, in cui, di fronte ad indiscrezioni, si diceva che “nessun big determina le nostre scelte”. Gli facciamo sommessamente notare che, in settimana, si riunirà l’assemblea cittadina del Pd per ratificare una decisione presa altrove che prevede un solo candidato.
Paolo Pergolizzi