Paci: “Dopo Saman denunce di pakistane, indiane e bengalesi”
Il procuratore capo: “Il mio ufficio è pieno di procedimenti che nascono dalle loro denunce”
REGGIO EMILIA – “Il mio ufficio è pieno di procedimenti che nascono da denunce di ragazze pakistane, indiane e bengalesi. Non cinesi che sono assolutamente invisibili”.
Lo dice davanti alla commissione parlamentare antimafia il procuratore capo di Reggio EmiliaCalogero Gaetano Paci. A pochi mesi dalla sentenza del processo per l’omicidio di Saman Abbas, Paci spiega che “in provincia di Reggio esistono oltre 100 etnie e ci si può ben rendere conto del conflitto di valori che le giovani generazioni di queste famiglie subiscono nel momento in cui si misurano con i valori occidentali e non sono più disposti a seguire in toto determinati stili di vita o canoni religiosi”.
Questi conflitti valoriali “scatenano una violenza molto diffusa” e non a caso, conclude Paci, “negli ultimi anni c’è stato a Reggio un numero di omicidi volontari, dai femminicidi a quelli per droga e mafia, che in relazione alla popolazione sono superiori a quelli di altre zone a maggiore vocazione criminale”.