REGGIO EMILIA – Marito e moglie sono stati indagati dalla polizia per aver manipolato il calendario delle convocazioni in questura per il rilascio dei passaporti. Lei è una dipendente della questura, Maria Lapenta, che svolge un ruolo tecnico nella divisione Pasi (Polizia amministrativa, sociale e dell’immigrazione) e lui, il marito, Ciro Perna, ex ispettore con un passato all’ufficio immigrazione, è proprietario di un’agenzia di disbrigo pratiche burocratiche a Reggio Emilia.
Le misure cautelari, emesse nei loro confronti, includono l’interdizione dall’attività di impresa e dai pubblici uffici, nonché il sequestro della società del marito e di una somma di 16mila e 300 euro considerata provento di reato. Sono indagati anche i due figli della coppia e una quinta persona.
Le indagini, avviate in seguito a segnalazioni provenienti dall’Ufficio Passaporti, hanno rivelato, secondo quanto ipotizzato dall’accusa durante le fasi preliminari delle indagini, che i soggetti coinvolti avevano organizzato, insieme ad altri tre individui, un sistema fraudolento per manipolare il calendario delle convocazioni in questura per il rilascio dei passaporti. Grazie a questo meccanismo truffaldino, l’agenzia coinvolta nel sequestro garantiva ai propri clienti convocazioni rapide per il rilascio del documento. Durante le indagini sono emerse 163 convocazioni generate da questo sistema fraudolento. Una media di 150 euro a pratica.
Inoltre, è stato evidenziato che nell’anno 2023, l’ufficio passaporti della questura di Reggio Emilia ha emesso 30.000 passaporti, assicurando a tutti coloro che avevano necessità urgente di ottenere il documento, indipendentemente dalla data originale di convocazione fornita dall’agenda online, una tempestiva emissione del passaporto.