Al Binario 49 c’erano oltre 200 persone per ascoltare le proposte di Massari, Tarquini. Aguzzoli, Soragni e Tasselli
REGGIO EMILIA – Un dibattito sulla sicurezza nel quartiere che – da anni- ne chiede di più in assoluto. E’ stato il battesimo del fuoco dei cinque candidati a sindaco di Reggio Emilia, che giovedì sera si sono confrontati per la prima volta direttamente in zona stazione, su invito del comitato di residenti “Cres” (Reggio sicura).
Ad ascoltare Marco Massari (Pd e alleati), Giovanni Tarquini (centrodestra), Fabrizio Aguzzoli (Coalizione civica), Paola Soragni (Movimento Reggio Emilia) e Gianni Tasselli (lista REagire), nello spazio “Binario 49”, c’erano oltre 200 persone tra consiglieri comunali in carica, aspiranti tali e rappresentanti dei partiti in campo per le amministrative.
La prima mossa che Tasselli farebbe da sindaco per il degrado in stazione sarebbe mettersi in ascolto dei cittadini, che “devono riprendersi il loro quartiere”. E per facilitare il dialogo riattiverebbe dei “consigli di quartiere” al posto delle Circoscrizioni che sono state abolite. Massari vede più aspetti del problema e parla di aumento della polizia locale, lotta al degrado urbano e cura della marginalità e del disagio ipotizzando “un’area messa a disposizione da Rfi per allestire un presidio sociosanitario fisso”, con il compito di prendere in carico gli sbandati che gravitano intorno a piazzale Marconi.
Soragni impepa la discussione e strappa applausi quando osserva in risposta: “Nulla di personale con Massari, ma negli ultimi 10 anni dov’era il Pd?”. Secondo Tarquini “non c’è una formula magica, ma ci sono le leggi. E bisogna farle rispettare in modo equilibrato e appropriato in relazione alle risorse economiche ed umane”. A questo proposito il candidato del centrodestra fa notare che “nell’organico della Polizia locale ci sono 140 agenti che possono arrivare ad un massimo di 208. Su questo si può lavorare molto”.
Approccio “multidisciplinare” anche per Aguzzoli che individua tre assi di intervento: “Sicurezza, accoglienza e integrazione”, proponendo inoltre un “assessore alla legalità che vada fuori dal palazzo a parlare con la gente”. La seconda domanda posta ai candidati (che avevano cinque minuti a testa per rispondere in ordine casuale, ndr) è stata quella che più ha animato la campagna elettorale fino ad oggi, cioè la richiesta al prefetto di chiedere l’arrivo dell’esercito in stazione. Per tre candidati è sì, seppure con sfumature diverse, mentre Tasselli e Soragni si sono detti contrari.
Aguzzoli, il primo a proporre in sala del Tricolore tre anni fa un presidio di militari, è “superfavorevole”, precisando però che “non è la soluzione ma un’opportunità da cogliere perché è già passato troppo tempo”. Sulla stessa linea Massari: nessun pregiudizio (frase che ha fatto rumore sconfessando la Giunta uscente), ma con altre soluzioni possibili per aumentare il presidio della zona, come ad esempio i “vigili di quartiere”. Per Tarquini la presenza dei militari è “necessaria ma non l’unico rimedio”. E per aumentare la presenza delle forze dell’ordine il Comune potrebbe agire “con una edilizia agevolata” nei loro confronti.
Secondo Gianni Tasselli, invece, l’uso dell’esercito “svalorizza il lavoro delle altre forze armate”, mentre servono “più investimenti sul sociale”. Secondo l’ex pentastellata Soragni “vanno potenziati i controlli di comunità” e strette relazioni “con le associazioni d’arma”, mentre l’esercito “è la foglia di fico per coprire problemi di una società che è marcia”.
Le ultime due domande su cui il portavoce del Cres Gino Rossi ha “tastato il polso” ai candidati riguardano le proposte sociali per gli “invisibili” della stazione e la loro posizione sull’ipotesi di un luogo controllato sul consumo di droga. Soragni individua la strada in “alloggi in cohousing” per i senzatetto, chiedendo anche un potenziamento degli assistenti sociali. Tasselli riprende la proposta di un “ostello sociale” per i senza dimora nell’ex carcere di San Tommaso, mentre Massari spinge su “un nuovo welfare di comunità in raccordo con l’associazionismo”.
Senza dimenticare i 230 minori stranieri non accompagnati in carico al Comune. Per Aguzzoli l’accoglienza è una strada obbligata “per arginare il degrado umano e sociale”, ma passa per il rispetto delle regole. Tarquini, partendo dal concetto di “rispetto della persona”, propone di trovare soluzioni lavorative e di chiedere aiuto anche alle parrocchie, che sono “centri di cultura dell’accoglienza”. Un luogo per il consumo di droga controllato come proposto da Sinistra in comune? Aguzzoli è possibilista: “Andiamo a vedere i dati di dove è stato applicato”. No di tutti gli altri candidati.
Per Massari, le “esperienze fatte riguardano l’uso di eroina, qui si consuma crack ed è impensabile replicare modello. Non è all’ordine del giorno”. Pollice verso anche di Tarquini (“Si ufficializza un fenomeno totalmente negativo”), Soragni (“Sconfitta sociale”) e Tasselli. Problema non piccolo in stazione a Reggio è infine quello dell’abbandono dei rifiuti.
Massari è per una “deroga” al sistema porta a porta e al dialogo con Iren per reintrodurre i cassonetti. Tarquini mantiene una linea di fermezza e agirebbe con ordinanze. Aguzzoli vede nel controllo delle residenze una parte della soluzione al problema e nelle fototrappole contro i conferimenti selvaggi un’altra.
Tasselli chiarisce che “bisogna parlare alle persone, possibilmente nella loro lingua”.
Per Soragni infine, “il porta a porta va rafforzato” e devono fioccare multe. Come le paga chi non può? “Col baratto amministrativo che avevamo proposto in Consiglio, ma la maggioranza ha bocciato la mozione”, conclude la candidata.