La donna rischiava di perdere il braccio a causa di un malfunzionamento della fistola arteriovenosa che utilizzava da anni per la dialisi
REGGIO EMILIA – Con un complesso intervento chirurgico, un team multidisciplinare dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia ha aiutato una paziente di 68 anni che rischiava di perdere il braccio a causa di un malfunzionamento della fistola arteriovenosa che utilizzava da anni per la dialisi.
In particolare una trombosi ad una vena, impedendo lo scarico della fistola, aveva portato a un rigonfiamento estremo del braccio rendendo di fatto inutilizzabile l’apparecchiatura e pregiudicando l’integrità dell’arto stesso. I professionisti dei reparti di nefrologia, chirurgia vascolare e radiologia interventistica hanno quindi proceduto all’aspirazione del trombo fresco e al posizionamento di un tutore metallico (stent) per riaprire e mantenere libero il tratto di vena chiuso.
Grazie a questo trattamento la circolazione è stata ristabilita permettendo alla paziente di recuperare la normale funzionalità del braccio e un utilizzo regolare della fistola. Ai medici delle diverse specialità il direttore del presidio ospedaliero del Santa Maria Nuova, Giorgio Mazzi, esprime “complimenti e gratitudine”, rimarcando poi “l’ottimo esempio di sinergia e collaborazione tra strutture che ha consentito di gestire in modo ottimale una situazione critica a vantaggio dei cittadini”.