L’ingegner Giovanni Radighieri: “Appare non più rinviabile un serio esame dei punti di intasamento della città, con particolare riguardo agli orari di punta del mattino, pausa pranzo e della sera”
REGGIO EMILIA – Azione crede fermamente che gli obiettivi di sostenibilità ambientale
E’ sotto gli occhi di tutti il problema traffico: nelle ore di punta si formano regolarmen
Lo sviluppo urbanistico che la città ha conosciuto negli ultimi decenni ha portato ad un sempre maggiore squilibrio tra dove vive la maggior parte della popolazione, cioè a sud della via Emilia, e dove sono ubicati i maggiori poli di attività lavorative, cioè a nord della via consolare.
La prossima amministrazione comunale, di cui Azione farà parte, si dovrà prefiggere come obiettivo il superamento di questa frattura attraverso opere infrastrutturali e trasporto pubblico che fluidifichino l’
Reggio Emilia in Azione crede fortemente che vada potenziata il collegamento con le province limitrofe di Modena e Parma con l’implementazione della tanto discussa via Emilia Bis sia verso ovest che verso est, avente l’obiettivo di potenziare la connessione tra i territori in ottica di area vasta ed al contempo di sgravare dal pesante traffico i paesi e le frazioni che ne sono attualmente attraversati.
Ricordiamoci che l’assenza di infrastrutture viabilistiche pregiudica l’attrattività economica della città di Reggio Emilia e Provincia rispetto alle altre realtà affini del Nord Italia.
Appare non più rinviabile un serio esame dei punti di intasamento della città, con particolare riguardo agli orari di punta del mattino, pausa pranzo e della sera, per definire un piano di opere volte a risolvere i colli di bottiglia del traffico ed a diminuire i tempi di attraversamento.
Va notato che Reggio, a dispetto di altre città dell’Emilia Romagna di dimensioni analoghe, non ha un anello chiuso di tangenziali a doppia corsia per senso di marcia. La cosiddetta Tangenziale Sud altro non è che un asse viario con limite dei 50 km/h con incroci a raso, cioè rotonde ove puntualmente si formano lunghe code.
Il prolungamento della tangenziale da San Prospero Strinati a Corte Tegge è buona cosa ma non appare risolutivo, in quanto va ad intervenire solo
Azione propone di avviare un’analisi ed una progettazione organica del sistema viabilistico reggiano che porti a superare questi colli di bottiglia, con l’obiettivo in primis di sostituire le rotonde con cavalcavia e sottopassi e di pensare a nuovi assi viari per sgravare le vie cittadine e la circonvallazione.
Vanno ripensati inoltre gli attuali passaggi a livello creati dai binari delle tratte ferroviarieche da Reggio portano a Sassuolo da una parte ed a Ciano dall’altra: i principali assi viari dovranno prevedere anche qui cavalcaferrovia o sottopassi carrabili.
Azione crede inoltre che sia necessario un secondo casello sull’autostrada A1 – Reggio Est, per svariati motivi, tra i quali lo sgravio dalla tangenziale nord di chi da Reggio deve andare in direzione Bologna o di chi, provenendo dalla parte orientale della provincia (cioè Scandiano, Rubiera e Correggio) debba dirigersi in direzione Milano.
Un’altra proposta su cui lavorare, già lanciata dall’Arch. Maria Cristina Costa e in passato anche dall’Ing. Bini, è di superare la cesura creata dalla circonvallazione cittadina tra centro storico e prima periferia, creando parcheggi sotterranei lineari e spostando il traffico il più possibile sulle tangenziali esterne, presenti e future, ed al contempo creando assi radiali che da fuori si collegano al centro storico. In tal modo si potrebbe ridurre lo spazio della circonvallazione diventerebbe maggiormente uno spazio verde e fruibile dalla cittadinanza, con traffico veicolare ridotto al minimo necessario.
Il centro storico ha necessità di maggiore accessibilità, pertanto Azione propone la creazione di parcheggi interrati o parcheggi silos per garantire la possibilità di raggiungimento a coloro che non possono spostarsi in bicicletta o su mezzi pubblici. C’è chi chiederà dove reperire i fondi per questa trasformazione infrastrutturale della città: ricordiamoci che ci sono risorse a vari livelli dedicate per questi scopi, quello che serve è la volontà politica di accaparrarseli e il considerarla una priorità.
Ultimo punto molto dolente di Reggio: le buche stradali. Il budget attualmente allocato alla manutenzione ordinaria e straordinaria è totalmente insufficiente e anche la gestione forse non così determinata, con le conseguenze visibili a tutta la cittadinanza: ad ogni episodio di maltempo si creano nelle strade cittadine delle vere e proprie voragini, che creano problemi di sicurezza per chi si trova a transitare, utenti deboli in primis.
Ing. Giovanni Radighieri, Direzione provinciale e segreteria cittadina Azione