La maggioranza si astiene. Scoppia la polemica: “Sfiducia a Giorgetti”. Ironia di Gentiloni: “Abbiamo unito la politica italiana”
ROMA – Il nuovo Patto di stabilità dell’Unione Europea ha ricevuto il via libera definitivo dall’Eurocamera, con 359 voti favorevoli, 166 contrari e 61 astensioni su un totale di 586 presenti. Le nuove regole mirano a rendere più difficile per la Commissione europea avviare procedure contro gli Stati membri per disavanzi eccessivi, soprattutto se sono in corso investimenti cruciali.
Inoltre, le spese nazionali per cofinanziare programmi dell’UE saranno escluse dal calcolo delle spese governative, incoraggiando gli investimenti. Secondo le nuove norme, i Paesi con un debito superiore al 90% del PIL dovranno ridurlo in media dell’1% all’anno, mentre quelli con un debito tra il 60% e il 90% del PIL dovranno ridurlo dello 0,5% all’anno. Inoltre, i Paesi con un disavanzo superiore al 3% del PIL dovranno ridurlo durante i periodi di crescita al fine di creare una riserva di spesa per periodi di difficoltà economica.
La maggior parte dei parlamentari italiani non ha votato a favore del Patto. Anche i partiti di governo, come Fratelli d’Italia, la Lega e Forza Italia, si sono astenuti, contraddicendo così l’approvazione precedentemente espressa dal governo italiano a dicembre. Questa inversione di rotta ha sollevato molte domande, soprattutto perché l’accordo era stato considerato un passo avanti rispetto alle regole precedenti.
La decisione di astenersi è stata particolarmente sorprendente considerando che il Partito Popolare Europeo (PPE), di cui Forza Italia fa parte, ha votato in blocco a favore. Questo comportamento compromette ulteriormente l’affidabilità dell’Italia nel contesto europeo.
Anche l’opposizione, rappresentata dal Partito Democratico e Italia Viva, ha scelto di astenersi. Il parlamentare dem, Benifei, ha giustificato questa decisione sottolineando che non potevano sostenere un accordo concluso dal governo Meloni, e ha invitato il ministro Giorgetti a trarre le dovute conclusioni dall’astensione dei partiti di maggioranza.
Il Movimento 5 Stelle ha criticato aspramente la decisione di astenersi dei partiti di governo, sottolineando il cambio di posizione rispetto alle precedenti critiche alla politica di austerità europea. Anche il commissario europeo agli Affari Economici, Paolo Gentiloni, ha ironizzato sulla situazione, evidenziando la necessità per l’Italia di bilanciare politiche di bilancio prudenti con investimenti pubblici per sostenere la crescita economica.