
Il sindacato: “Non è impedendo alle donne di scegliere cosa fare della loro vita e del loro corpo che si producono politiche per la natalità”
REGGIO EMILIA – “Non è impedendo alle donne di scegliere cosa fare della loro vita e del loro corpo che si producono politiche per la natalità”. Lo afferma la Cgil di Reggio Emila che, a 46 anni dalla nascita della legge 194 sull’aborto, ribadisce: “Occorre garantire i livelli essenziali di assistenza, contraccettivi gratuiti, intervenire per superare la presenza degli obiettori, sostenere piani di assunzione mirati, impedire la presenza di associazioni e movimenti antiabortisti all’interno dei consultori e garantire il pieno rispetto della legge anche attraverso la possibilità di accedere alla interruzione volontaria di gravidanza farmacologica”.
Per il sindacato, inoltre, “è solo attraverso la buona occupazione e una rete di servizi pubblici rispondente ai reali bisogni di una società in profondo cambiamento che si può invertire il calo delle nascite senza svilire il diritto, per noi non negoziabile, di ogni donna di decidere se diventare madre o no”.
Elena Strozzi, componente della segreteria della Camera del lavoro, aggiunge: “Questo anniversario ci ricorda quanto ogni conquista non sia mai da considerarsi come definitiva e quanto dobbiamo ancora vigilare ed operare nel quotidiano, ognuno per il suo ruolo, per difendere diritti acquisiti con lotte e perseveranza”. Intanto la Cgil reggiana ha aderito alla “Reteresistente” del territorio, che riunisce diverse associazioni di donne e ha chiesto alla Regione di valorizzare i consultori.