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AC/DC alla Rcf Arena, birra a fiumi per un concerto che scuoterà Reggio per tutta la notte

25 maggio 2024 | 08:04
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AC/DC alla Rcf Arena, birra a fiumi per un concerto che scuoterà Reggio per tutta la notte

Le interviste ai fan. C’è chi piangerà per quello che potrebbe essere l’ultimo concerto e chi è qua perché li ascoltava nella pancia della mamma

REGGIO EMILIA – Sono le 11 del mattino e sulla via di accesso alla Rcf Arena, che stasera ospiterà il concerto degli AC/DC, la birra scorre già a fiumi, un antipasto della lunga notte rock che incendierà il Campovolo e scuoterà Reggio Emilia per tutta la notte, giusto per citare una delle canzoni più celebri della band australiana. I cancelli si sono aperti intorno alle 10,15 per fare entrare i primi fan che vogliono aggiudicarsi un posto in prima fila, ma molti non sembrano avere per nulla fretta e si rifocillano nei numerosi bar e locali davanti all’arena.

Perfino l’Hollywood, il night di via Degani a pochi passi dall’ingresso del boulevard, non ha voluto perdere l’occasione di fare incassi e ha aperto il bar che, di solito, apre i battenti solo per i clienti nelle ore notturne. Più in là c’è il villaggio delle Reggiane, pieno di food truck, in piazzale Europa che è già affollato di gente che è appena scesa dal treno e mangia e beve qualcosa prima di entrare nell’arena.

Saranno 103mila i fan che questa notte si accalcheranno alla Rcf Arena per l’unico concerto italiano della band. Ne abbiamo intervistati alcuni.

La prima è una coppia che viene da Bologna e dalla Valle D’Aosta. Lui è un veterano: “E’ il mio quarto concerto. La prima volta è stata a Torino nell’84. La canzone preferita? Non saprei, me ne piacciono tante. Mi piace qui, c’è l’atmosfera giusta”. Lei, invece, ne ha visto solo uno nel 2015. Dice: “Io piangerò tantissimo. Poi questo, probabilmente, è l’ultimo e sull’ultimo pezzo scatteranno le lacrime”.

E’ poi il turno della diavolessa Daniela, con le corna da ordinanza, già pronta per andare verso la sua “autostrada per l’inferno”(Highway to hell è uno degli album più famosi della band, in cui Angus Young viene raffigurato con le corna da diavolo in copertina). Dice: “Vengo da Brescia, è il primo concerto degli AC/DC, ma mi sono fatta tutti quelli di Vasco Rossi. Back in Black è la mia canzone preferita, ma non me la fare cantare che non so bene l’inglese”.

Di fianco e a lei c’è Ivan che viene dalla Svizzera. Birra d’ordinanza in mano, racconta: “E’ il mio terzo concerto. La mia canzone preferita. Tutte: mi piacciono tutte”. Di fianco a lui c’è una vecchia conoscenza di Campovolo che dice: “Guarda, io sono venuto qui per il concerto degli U2 nel ’97. Sono datato, sai. La mia canzone preferita è Thunderstruck”.

E’ poi il turno di Marcello, detto Magic, di Comacchio, capelli lunghi e cappello da cowboy, che alle undici di mattina sembra essere già oltre la sua prima Ceres. Racconta: “Sono del paese delle anguille. E’ il mio terzo concerto degli AC/DC. Canzone preferita? Ce ne sono troppe. Sono in un gruppo di rock ‘n’ roll e facciamo tre cover degli AC/DC”.

Incontriamo poi una coppia di fidanzati che viene da Biella, Elena e luca. Lui è al secondo concerto e lei il primo lo ha visto nel 2015. Elena dice, dolcissima: “Io sono qui per amore”. Lui, anche se avrà a malapena 30 anni, aggiunge: “Io li ascolto da secoli. Mi sono fatto anche il tatuaggio”. A lei piace Highway to Hell e a lui Hells Bells”.

Infine c’è Andrea, che viene dalla Sardegna, vestito da scolaretto, come il chitarrista Angus Young. Dice: “Vengo da Sassari, è il mio primo concerto. Con gli AC/DC ci sono nato visto che li ascoltavo nella pancia di mia madre. La mia canzone preferita è Highway to hell, un classico”.

A questo punto è d’obbligo intervistare pure la madre, Romina, che gli ha trasmesso la passione dell’hard rock insieme al latte materno. Ci spiega: “Quando Andrea era ancora dentro la mia pancia ballavo e ascoltavo gli AC/DC. Qua è il mio primo concerto. Poteva essere il secondo, ma lui era troppo piccolino quando avevamo comprato i biglietti tempo fa. La mia canzone preferita? Thunderstruck”.