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“Autismo, difficile agire quando il governo taglia i fondi”

4 maggio 2024 | 13:20
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“Autismo, difficile agire quando il governo taglia i fondi”

Giulia Domenichini, candidata del Pd in consiglio comunale e insegnante di sostegno: “Quest’anno ci sono 50 milioni in meno nel fondo”

REGGIO EMILIASono Giulia Domenichini, candidata in consiglio comunale a Reggio Emilia per il Partito democratico. Ho seguito con interesse e apprensione gli interventi da voi dedicati al tema autismo e servizi educativi poiché da circa una decina d’anni l’autismo e l’inclusione delle diverse abilità sono il mio campo di intervento.

Per anni ho lavorato come educatrice domiciliare per la neuropsichiatria infantile e ora sono insegnante di sostegno nella scuola primaria e di famiglie in difficoltà, purtroppo, ne ho conosciute a decine. Reggio vanta l’eccellenza non solo nel sistema educativo 0-6, ma anche nel servizio di neuropsichiatria infantile di cui il Centro autismo è punta di diamante, ma ciò non priva le famiglie di persone affette da disabilità degli enormi sacrifici economici, emotivi e relazionali che ogni giorno devono affrontare.

Scegliere come distribuire le risorse pubbliche è il tema su cui si basa l’azione politica di chi è scelto dai cittadini per rappresentarli nelle istituzioni. Diventa però molto complesso scegliere come distribuire le risorse quando il governo di Giorgia taglia 50 milioni di euro all’anno al Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità.

Viviamo nell’epoca in cui grazie all’affinamento delle diagnosi molte più persone hanno accesso alle terapie e ai servizi correlati e in un Paese civile ci si aspetterebbe che i fondi aumentassero di pari passo all’aumento delle diagnosi. L’azione delle destre invece si concretizza proprio nello smantellamento del sistema di sanità pubblica e welfare sociale che con dure battaglie è stato costruito negli anni.

Cosa fare dunque per tentare di compensare questa situazione? Credo che la prossima amministrazione debba impegnarsi per mettere a sistema tutte le ottime realtà che già ruotano intorno al progetto di vita delle persone. Sono necessari patti di intesa fra Comune, Ausl e privato sociale affinché, ognuno con le sue competenze e professionalità, possa concorrere in rete a garantire un supporto a tuttotondo alle famiglie con fragilità, ai genitori oltre che ai bambini.

I settori devono dialogare fra loro, non lavorare bene ma per compartimenti separati, e costruire progetti di ottimizzazione delle risorse in cui ognuno possa arrivare dove non arriva l’altro. In questo senso verterà la nostra azione, perché non può esserci giustizia sociale laddove non c’è equità.

Giulia Domenichini, candidata del Pd in consiglio comunale