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Casalgrande, il Pd: “Lacci e lacciuoli non piacciono a Noi per Casalgrande”

14 maggio 2024 | 20:35
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Casalgrande, il Pd: “Lacci e lacciuoli non piacciono a Noi per Casalgrande”

I Dem: “Hanno dato solidarietà a Coalizione civica a Reggio Emilia, ma quell’edicola non poteva essere utilizzata. Strano concetto di rispetto delle regole”

CASALGRANDE (Reggio Emilia) – “In merito alla nota vicenda dello “sfratto” di Coalizione Civica, la lista creata a Reggio Emilia dall’ex consigliere PD Dario De Lucia – lista che si trova in corsa contro il candidato sindaco del centro sinistra Marco Massari – registriamo curiosità e analogie con le vicende casalgrandesi. Il comitato elettorale di Coalizione Civica aveva installato la propria sede in una edicola del centro, nonostante le norme (questi strani vincoli ahimé liberticidi) impediscano tale destinazione d’uso”.

Scrive il Pd di Casalgrande: “Ammettiamo che l’idea era molto bella, tanto che anche noi avevamo pensato di utilizzare l’edicola di piazza Costituzione – chiusa da alcuni mesi – come sede del Comitato per Giuseppe Berselli sindaco. Ebbene dopo aver ricevuto la disponibilità della proprietà, la prima cosa che abbiamo fatto è stato contattare gli uffici tecnici del Comune, che giustamente ci hanno ribadito che l’unico uso ammesso per una struttura autorizzata in modo temporaneo come quella era la rivendita di giornali. Le regole valgono per tutti e vanno rispettate, è così abbiamo rinunciato all’idea”.

Continuano i Dem: “Non comprendiamo perciò la posizione di NOI per Casalgrande, la lista del sindaco Daviddi, che ha subito espresso solidarietà a Coalizione Civica, indicata addirittura come vittima di una censura pianificata. Per chi governa Casalgrande le regole sono lacciuoli burocratici. Ovviamente questa posizione è dettata da ragioni di solidarietà tra due liste civiche che vedono il PD e il centrosinistra come l’avversario da abbattere”.

Conclude il Pd di Casalgrande: “Strano concetto di rispetto delle regole da parte della lista civica NOI per Casalgrande. Non proprio un bell’esempio per chi amministra un Comune, che non è una cosa privata ma pubblica. Ma come abbiamo già visto, per NOI per Casalgrande questo confine è molto sottile, quasi invisibile, soprattutto quando si tratta di modificare gli accordi per togliere dei vincoli all’azienda del sindaco”.