Politica |
Politica
/

Casalgrande, il Pd: “Pronto soccorso, Daviddi inganna i cittadini”

21 maggio 2024 | 19:59
Share0
Casalgrande, il Pd: “Pronto soccorso, Daviddi inganna i cittadini”

Debbi e Balestrazzi: “Non sarà chiuso. Per saperlo basterebbe partecipare alla conferenza territoriale sociosanitaria”

CASALGRANDE (Reggio Emilia) – “Solo la paura di perdere le elezioni – le stesse che Daviddi e la lista civica Noi per Casalgrande danno scontate da mesi- può giustificare un attacco così scomposto e irresponsabile come quello mosso nei confronti della sanità reggiana e, in particolar modo, verso il Pronto soccorso di Scandiano. Stupiscono, ma in realtà neanche troppo vista la stretta vicinanza politica tra Daviddi e l’esponente della destra reggiana Pagliani, le parole di quest’ultimo”.

Il Pd di Casalgrande interviene dopo che Pagliani, capolista di Uniti per Scandiano e il candidato del centrodestra di Scandiano, Antonello Salsi, sono intervenuti per difendere “senza se e senza ma” il pronto soccorso e l’ospedale di Scandiano.

Scrivono Paolo Debbi e Matteo Balestrazzi, rispettivamente segretario e vicesegretario del Pd locale: “È incredibile come Pagliani, esponente di partito attualmente al Governo che sta smantellando la sanità pubblica, si permetta di intervenire facendo finta di difendere l’ospedale e il pronto soccorso di Scandiano. E su questo ovviamente il sindaco Daviddi tace a acconsente: attacca sempre la Regione Emilia-Romagna e l’Ausl, ma fa scena muta sul governo Meloni che sta tagliando a fette il Servizio Sanitario Nazionale”.

In realtà le liste civiche che sostengono Daviddi sono intervenute pure loro sull’argomento sostenendo: “Il pronto soccorso di Scandiano sarà chiuso. La Ausl di Reggio Emilia e il Pd abbiano il coraggio di dirlo ai cittadini prima delle elezioni”.

Continuano Debbi e Balestrazzi: “Non può essere diversamente: o Daviddi mente oppure è in malafede, e in ogni caso inganna i cittadini che rappresenta pro tempore e in nome dei quali è candidato, con la tipica mancanza di onestà intellettuale della destra che a parole sostiene la sanità, ma di fatto agevola le strutture private con le sue scelte. Invece, per conoscere la verità, basterebbe partecipare alla conferenza territoriale sociosanitaria (CTSS), che vede periodicamente riunirsi tutti i sindaci del nostro territorio e che definisce, in accordo con l’azienda sanitaria locale e dunque con la Regione Emilia-Romagna, le politiche di sviluppo e di programmazione sull’intero territorio, compreso il presidio ospedaliero di Scandiano”.

Scrivono i due: “Attualmente, in quella sede, non è stata presa alcuna decisione volta alla chiusura del Pronto soccorso di Scandiano. Sarebbe bastato, e lo può fare qualsiasi cittadino, consultare il sito dell’Ausl di Reggio Emilia per verificare come nel febbraio scorso sia stato pubblicato il riaffidamento del servizio: risulta in fase di aggiudicazione a decorrere dal 29 maggio di quest’anno, per dodici mesi, proprio l’integrazione del personale medico per il Pronto soccorso, garantendo la continuità al servizio in essere. A tale apertura di 12 ore del Pronto soccorso, il nostro obiettivo è quello di affiancare nei mesi seguenti il lavoro del Cau a Scandiano. I Cau (Centri di assistenza alle urgenze) sono strutture fortemente sostenute dalla Regione, nell’ottica di una riorganizzazione dell’emergenza-urgenza. Date le difficoltà che si registrano in tutto il territorio nazionale, questo è diventato un elemento di debolezza, a causa della carenza di personale medico che sta mettendo a dura prova il Servizio sanitario nazionale”.

Secondo Debbi e Balestrazzi “l’esperienza dei Cau di Reggio città e di Correggio sta invece riscuotendo dei risultati molto positivi, con numeri importanti in termini di accessi, tempistiche di intervento e grado di soddisfazione dell’utenza, e potrebbe essere una soluzione di affiancamento per superare i problemi esistenti”.

Concludono i due esponenti del Pd: “Il tema della salute dei cittadini non può essere materia da piegare a mere logiche di consenso elettorale, soprattutto da parte di chi rappresenta un’istituzione come quella del Comune di Casalgrande. Non dimentichiamo che il Comune fa parte a pieno titolo della Conferenza territoriale sociosanitaria: eppure, nei fatti, in questo luogo atto a prendere decisioni, il rappresentante del nostro Comune risulta drammaticamente assente, poiché assolutamente allergico al confronto e alle opinioni altrui”.