Il segretario Sesena: “Ecco cosa possono fare contro lavoro povero e precario”
REGGIO EMILIA – Aggiornare i protocolli provinciali sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, “premiare” le imprese ad alto tasso di stabilità e occupazionale e utilizzare gli agenti di Polizia locale anche nei controlli sulle concessioni edilizie nei cantieri e per verificare la regolarità dei contratti nei settori della ristorazione e del turismo, tradizionalmente i più “porosi” alla precarietà. Sono alcune delle azioni che, secondo la Cgil di Reggio Emilia, la nuova amministrazione che uscirà dal voto di giugno può mettere in pratica per migliorare il mercato del lavoro provinciale.
Le proposte sono parte di un documento in 14 punti inviato ai candidati a sindaco del Comune capoluogo, presenti oggi nella sede della Camera del lavoro per un confronto col sindacato. Come spiega il segretario Cristian Sesena, “nel nostro documento parliamo di diversi punti, a cominciare dalla lotta al lavoro precario che qui è purtroppo un ospite non gradito e perchè non siamo più un’isola felice”.
Poi “ci spostiamo su altre frange della popolazione pensando all’invecchiamento (cala la popolazione residente sotto i 49 anni e aumenta quella tra i 50 e gli 80 anni, ndr) e ai servizi per dare risposte. Quindi pensiamo ad un welfare ancora fortunatamente concentrato sul pubblico ma che per problemi di sostenibilità rischia di scivolare sull’onda delle privatizzazioni che il Governo sta sopinegndo”.
Inoltre, continua Sesena, “parliamo di trasporto pubblico locale (dove si chiede l’eliminazione dei passaggi a livello e un’analisi costi benefici delle ztl, ndr), di legalità e di sicurezza dove ribadiamo che invocare tutti i giorni l’esercito non è una soluzione e servono anche progettualità che vadano oltre lo slogan e l’elemento di deterrenza che i militari possono costitutire (bene per la Cgil “Stazione In”)”.
Dopo aver chiesto politiche più incisive di tutela dei rider “parliamo anche di aziende partecipate. Il triste epilogo della vicenda Iren non è che una goccia nell’oceano di incoerenza delle aziende partecipate in quanto sono a governance pubblica, ma se parliamo di Iren si è divisa fior fior di dividendi nel periodo in cui staccava le utenze ai cittadini che non riuscivano a pagare e se prendiamo Seta, basta considerare le vertenze e gli scioperi degli autisti che lamentano condizioni sempre più disagiate del lavoro”.
Senza contare, continua Sesena, “che siamo nella condizione di aver avuto relazioni sindacali più difficili con loro che con aziende private, con un ruolo della politica latitante”. Sul fronte del turismo la Cgil afferma: “E’ un grande assente della partita e le ultime scelte del Comune che hanno abdicato alla possibilità di avere un polo fieristico e hanno introdotto a quella di un grande polo logistico alle porte della Mediopadana non sono per noi una scelta felicissima”. Inoltre in città “crescono gli alloggi in affitto gestiti in maniera imprenditoriale che aggravano l’emergenza abitativa”.
Ma “la prima domanda che faremo ai candidati riguarda i nostri referendum sul lavoro stabile e sicuro”, dice Sesena. “Chi si candida a governare questa città deve avere un posizionamento rispetto ad una scelta di campo precisa della nosta organizzazione e quindi anche un’idea precisa di cosa fare sul fenomeno della precarietà”.