Dai fasti degli anni Ottanta e Novanta al declino: poi la liquidazione e due gestori temporanei. Infine gli acquisti da parte di Bosi e Maramotti
REGGIO EMILIA – Dopo l’acquisto da parte di Maramottidell’area delle ex fiere, forse è il caso di riepilogare la storia della nascita e del declino del comparto fieristico reggiano.
Nel 1981 il Comune, la Camera di Commercio, 5 banche locali e la Provincia danno vita alla Sofiser Spa alla quale si affida il polo fieristico. Le fiere di Reggio Emilia nascono in via Filangieri nel 1985. Nel 1987 la gestione passa alla Siper (società per le iniziative di promozione dell’economia reggiana).
I tre padiglioni si estendono su un’area di 105mila metri quadrati, mentre l’area espositiva coperta ammonta a 18mila metri quadrati e quella scoperta a 25mila metri quadrati. C’è anche, oltre alla palazzina con gli uffici, una sala convegni da 200 persone. Nei circa trent’anni di attività si sono susseguite diverse mostre. Citiamo le più importanti. Esterno casa. Mostra canina internazionale. C.a.m.e.r. mostra scambio di auto, moto, accessori e ricambi d’epoca. Rassegna suinicola internazionale, Salone del cavallo americano, Regium antiquaria: oro, incenso & antico, esposizione ornitologica internazionale. Immagina galleria di arte moderna e contemporanea.
Fino a quando ci fu la separazione fra la proprietà dei padiglioni (Sofiser) e la gestione (Siper), l’organizzazione degli eventi fieristici non fu un problema. Siper aveva sempre regolarmente pagato l’affitto a Sofiser e i suoi bilanci erano in attivo. I problemi iniziano nel 2012 quando Siper e Sofiser furono fatte confluire nella nuova “Reggio Emilia Fiere srl”.
Sofiser, in precedenza, aveva incorporato ed aveva in pancia la vecchia Allestimento Aree Industriali, società di Comune, Provincia e Camera di Commercio con una situazione patrimoniale piuttosto problematica, complice la crisi economica che aveva fortemente abbattuto il valore delle aree.
Le fiere finiscono in concordato alla fine del 2012 e in liquidazione nel 2013. Lo scioglimento della società risale all’aprile del 2015. Finisce tutto in mano al commissario liquidatore. Ma l’attività non si ferma, perché vengono prese in gestione prima dalla società La Bussola, per un paio d’anni e poi da Terminal One, una cordata formata da importanti imprenditori reggiani nel 2018.
Terminal One gestì le fiere per un paio d’anni. Poi, alla fine del 2019 ci fu l’asta pubblica per l’aggiudicazione dell’area. Parteciparono Terminal One, la società che le aveva gestite per due anni e Giorgio Bosi, presidente della Pibiplast, azienda con sede a Correggio, nel reggiano, che opera nel settore del packaging per la cosmetica. Terminal One fece un’offerta irrevocabile d’acquisto a 6,8 milioni e Bosi rilanciò a 6 milioni e 850mila euro e si portò a casa il polo espositivo reggiano non dando vita a nessun tipo di iniziativa, a parte la concessione, nel 2021, per le vaccinazioni Covid.
Poco dopo Terminal One rivolse le sue attenzioni ai parcheggi della Mediopadana, in un’area che aveva acquistato nel luglio del 2019. Fece un accordo con il Comune nel luglio del 2020 e ora sta gestendo i parcheggi della stazione a 500 metri delle fiere. Quattro anni e mezzo dopo Bosi, le rivenderà a Maramotti a un prezzo attorno ai 12 milioni di euro.
E’ di questi giorni la notizia che il Comune ha predisposto un piano attuativo di iniziativa pubblica che è stato assunto dalla giunta comunale (a cui seguirà l’adozione da parte del Consiglio comunale) che intende trasformare quell’area da uso pubblico a privata, aumentandone così considerevolmente il valore.