ROMA – La Corte penale internazionale (Cpi) ha annunciato che richiederà mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il leader dell’organizzazione palestinese Hamas, Yahya Sinwar, in relazione agli eventi del 7 ottobre e alla successiva guerra nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito il procuratore capo della Cpi, Imran Khan, in un’intervista esclusiva alla Cnn.
Se i giudici della Cpi confermeranno la decisione, sarebbe la prima volta che viene emesso un mandato di arresto internazionale per un leader politico di un Paese alleato degli Stati Uniti. Le accuse contro i leader di Hamas includono sterminio, omicidio, presa di ostaggi, stupro e violenza sessuale durante la detenzione. Le accuse contro Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant includono aver causato lo sterminio, la fame come metodo di guerra, inclusa la negazione degli aiuti umanitari, e aver colpito deliberatamente i civili nel corso del conflitto.
Il procuratore capo Khan ha sottolineato che nessuno è al di sopra della legge e ha consigliato a Israele di presentare ricorso davanti ai giudici della Corte, sebbene Israele non riconosca la legittimità della Cpi. Gli attacchi del 7 ottobre hanno causato la morte di 1200 persone e il sequestro di circa 240 ostaggi da parte di Hamas, mentre l’operazione militare israeliana successiva ha provocato oltre 35.000 morti e quasi 80.000 feriti nella Striscia di Gaza, con un impatto devastante sulla popolazione civile.