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Corruzione in Aipo, arrestato un imprenditore reggiano

24 giugno 2024 | 13:07
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Corruzione in Aipo, arrestato un imprenditore reggiano

Sequestrati beni al direttore pro tempore dell’Agenzia e denaro a un funzionario dell’ente: quattro indagati in tutto

REGGIO EMILIA – Corruzione negli appalti e nella consegna dei lavori, scambi di denaro al volo, incontri fugaci nell’auto di servizio che sarebbe stata usata impropriamente da parte del segretario dell’Agenzia Meuccio Berselli, poi nominato direttore (nel luglio 2022), un imprenditore reggiano arrestato. Si trova di tutto nell’indagine della Guardia di finanza che riguarda Aipo, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, in particolare nei territori di Cremona, Mantova, Parma e Modena: in ballo c’è un secondo filone investigativo, dopo quello emerso l’anno scorso.

L’Agenzia torna nella bufera giudiziaria, dopo le perquisizioni del 2023 per l’ipotesi di mazzette in cambio di appalti, per iniziativa della Procura di Parma. Ora sono scattati gli arresti domiciliari nei confronti di Paolo Ubaldi, 77 anni, originario di Lesignano Bagni nel parmense, ma residente a Poviglio, rappresentante legale della azienda edile Moteco di Parma che ha avuto lavori per conto dell’Aipo, e un sequestro preventivo di beni a carico di Meuccio Berselli, direttore pro tempore di Aipo (sospeso) e di denaro pari a 23.800 euro, rivolto a Fernando Altobello, funzionario dell’agenzia della sede di Cremona.

Contestualmente, la Procura ha disposto un avviso di conclusione di indagini preliminari e informazione di garanzia a carico di quattro indagati (il direttore pro tempore sospeso dal 7 febbraio 2023), due imprenditori entrambi titolari di imprese edili operanti nel parmense e un’impiegata amministrativa dipendente di una delle imprese coinvolte, per ipotesi di corruzione e, solo per il pubblico dirigente, anche per peculato.

Per altri quattro indagati, i magistrati procederanno a trasmettere gli atti alle altre Procure territorialmente competenti. Nell’ambito delle indagini sono stati rintracciati diversi incontri tra il segretario e l’imprenditore, come quello del 16 gennaio 2023, con al centro la consegna di una busta con 3.000 euro in contanti al suo interno.

Il gip ha ritenuto idonea la misura degli arresti domiciliari per Paolo Ubaldi, quale presunto corruttore, con particolare riferimento al modus operandi dimostrato nell’intrattenere relazioni con pubblici funzionari. In particolare, nell’ordinanza del Gip si evidenzia come l’imprenditore “assimilasse le prebende elargite ai pubblici funzionari a degli ordinari costi d’impresa da recuperare poi ai danni dell’interesse pubblico, utilizzando talvolta nelle forniture pubbliche materiale di minor valore rispetto a quello pattuito”.

Nello specifico, nell’ordinanza del Gip è riportato l’episodio rilevato dalle indagini delle Fiamme Gialle secondo cui l’impresa dell’indagato, “nell’esecuzione di lavori commissionati da Aipo per la riparazione dell’argine di un fiume a seguito di una frana, avrebbe utilizzato un materiale di minor valore rispetto a quello pattuito, ossia pali di pino di diametro inferiore a 20 centimetri in luogo di pali di qualità diversa (castagno) e con diametro superiore (25 centimetri)”.

Viceversa, per quel che riguarda il direttore di Aipo, le esigenze cautelari sono state ritenute non sussistenti in ragione della intervenuta sospensione dalle funzioni in sede amministrativa.