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Sicurezza strade, Corradini vince ricorso contro il Comune

18 giugno 2024 | 18:45
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Sicurezza strade, Corradini vince ricorso contro il Comune

Contestato all’amministrazione l’affidamento diretto alla ditta Mpm

REGGIO EMILIA – Non c’è pace negli appalti del Comune di Reggio Emilia. Già condannati (a un anno, pena sospesa) nel processo sulle presunte gare pilotate bandite nel 2016 dall’amministrazione, gli imprenditori Vincenzo e Lorenzo Corradini, padre e figlio, titolari dell’omonima autofficina con servizio di carro attrezzi in città, hanno vinto un ricorso al Tar di Parma riguardante proprio il servizio che, secondo il verdetto di primo grado dei giudici, si sono aggiudicati in modo non regolare (a compensazione di un credito che vantavano con l’ente, ndr).

Si tratta del ripristino delle condizioni di sicurezza della viabilità dopo gli incidenti stradali che i Corradini si sono aggiudicati per la prima volta nel 2017, gestendolo con varie proroghe con scadenza al 31 dicembre del 2023. I ricorrenti, cioè la Corradini srl e il Consorzio Italiano Strade e Ambiente (di cui l’azienda reggiana fa parte) hanno però segnalato che da tempo “non sono più state poste nelle condizioni di svolgere i servizi affidati”, perché le autorità competenti – e nello specifico la Polizia locale – “nei casi di necessità di intervento su arterie stradali interessate da sinistri, si erano sempre rivolte all’impresa La Nuova Reggio srls”.

Non solo: il ricorso contesta anche che il Comune, alla scadenza della convenzione con i Corradini lo scorso fine anno, “in luogo di disporre il rinnovo della concessione o la proroga tecnica per il tempo strettamente necessario all’espletamento di una nuova procedura di gara, avrebbe proceduto all’affidamento diretto del servizio in favore dell’operatore economico Mpm srl, per una durata di nove mesi, dal giorno 1 gennaio 2024 al 30 settembre 2024”.

Tra i punti contestati dai Corradini anche il fatto che l’affidamento diretto sarebbe stato deciso dal comandante della Polizia Locale Stefano Poma, “soggetto peraltro privo di qualsivoglia competenza in materia di affidamento di concessioni e di modalità di scelta del contraente” e il valore dell’affidamento perché, si legge nel ricorso, “la scelta di prevedere la durata della concessione per soli nove mesi disvelerebbe la finalità elusiva dei principi concorrenziali perseguita dall’amministrazione comunale, poiché tale durata avrebbe permesso di limitarne il valore entro la soglia di 140.000 euro così da consentirne l’affidamento diretto”.

Con motivi aggiunti si è poi lamentato che il servizio oggetto di concessione non risulta svolto dall’affidataria Mpm, ma da un’altra impresa (La Nuova Reggio), priva dell’iscrizione all’albo nazionale dei gestori ambientali iscrizione necessaria per l’attività. La causa è stata discussa nel merito il 12 giugno e la sentenza è stata pubblicata oggi. Il ricorso dei Corradini, salvo che nella parte riguardante la proroga tecnica che il Comune non era tenuto a fare, è stato accolto.

Sull’affidamento diretto i giudici scrivono invece: “Sono fondate le censure della parte ricorrente in ordine alla procedura prescelta dal Comune di Reggio Emilia per l’affidamento del servizio di ripristino delle condizioni di sicurezza stradale atteso che, nel caso di specie… si prevede la procedura negoziata senza bando con la previa consultazione, ove esistenti, di almeno dieci operatori economici, ferma restando la possibilità per l’ente concedente di optare per le procedure ad evidenza pubblica”.

Il tribunale amministrativo di Parma ha tuttavia dichiarato “la perdurante efficacia del contratto tra il Comune di Reggio Emilia e Mpm fino al 30 settembre 2024, con conseguente rigetto della relativa domanda giudiziale”, ma accordato ai Corradini un risarcimento danni di 4.600 euro (oltre a rivalutazione ed interessi legali) “in ragione dei 12 interventi di rimozione dei veicoli effettuati nel corso del mese di gennaio 2024 da altra società”. A carico di piazza Prampolini anche le spese di lite – 6.000 euro – oltre ad accessori di legge e refusione del contributo unificato (fonte Dire).