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Argo Tractors, qui la Fiom ha vinto la battaglia del caldo

22 luglio 2024 | 16:31
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Argo Tractors, qui la Fiom ha vinto la battaglia del caldo

La Cgil, dopo una lotta sindacale, è riuscita ad introdurre i raffrescatori in sala macchine dove le temperature erano di 40 gradi. Donatella Prati: “Speriamo sia un esempio per le altre aziende”

FABBRICO (Reggio Emilia) – Lavorare a 40 gradi in sala macchine deve essere una tortura per un lavoratore. Eppure questo era (e purtroppo lo è ancora in molte fabbriche reggiane) un problema per centinaia di operai alla Argo Tractors. Usiamo il passato perché, grazie alle battaglie della Fiom, ora nella azienda di Fabbrico sono arrivati i raffrescatori ed è stata anticipato il lavoro dalle 7 alle 13 dove si poteva fare.

Una delle protagoniste di questa battaglia è Donatella Prati, coordinatrice delle Rsu del gruppo Argo Tractors, che ci racconta: “Questa estate è scoppiato il problema del caldo nelle fabbriche, ma, da noi, sono già diversi anni che si parla di questo tema. Abbiamo ottenuto il primo accordo con la direzione aziendale, per fare una riduzione di orario, già nel 2021. Ora d’estate il lavoro nelle linee produttive va dalle 7 alle 13, in modo da evitare gli orari più caldi. Il problema vero e proprio è stato l’anno successivo, nel 2022, dove, nelle sale macchine, che hanno macchinari che producono molto calore, non si respirava. Lì si fa presto ad arrivare a 40 gradi di temperatura”.

Il problema è che non si possno fermare le macchine di quelle linee che devono andare tutto il giorno e quindi non si può anticipare l’orario di lavoro: lì si fanno tre turni. Sono stati chiesti i raffrescatori e, in un primo tempo, le richieste della Fiom non sono state accolte. Nell’estate del 2022 i dipendenti hanno fatto 36 ore di sciopero.

Argo

Continua la Prati: “Nel 2023, quando abbiamo parlato di rinnovare il contratto aziendale, l’azienda ci ha comunicato che aveva messo dei raffrescatori in tutto il reparto, con delle colonne che spargono aria fresca. Il miglioramento è stato notevole. Anche al magazzino ricambi i lavoratori non ce la fanno più e, anche lì, abbiamo fatto mettere dei ventoloni industriali”.

Aggiunge la sindacalista: “Io vedo che, in questo periodo, in tante altre aziende ci sono lavoratori in piena movimentazione per il caldo e spero che Argo Tractors possa fungere da esempio per altre aziende. Quella del caldo non è solo una questione di salute e sicurezza, ma anche di dignità perché questi lavoratori e lavoratrici hanno contribuito a fare ottenere ottimi bilanci alle aziende. Ci vuole rispetto per loro e poi io credo che lavorare in un ambiente più fresco migliori anche la produttività. Per quel che riguarda la Argo Tractors, ora dobbiamo ancora risolvere il problema della sala macchina di San Martino in Rio che, ancora, non ha i climatizzatori”.