Interrogazione del deputato di Fdi, Gianluca Vinci: “Le apparecchiature a Codemondo e Masone hanno emesso ben 15.200 verbali nel 2023”
REGGIO EMILIA – “E’ odioso e inaccettabile che i Comuni usino gli autovelox solo per fare cassa a danno dei cittadini, tanto più se, come emerge dall’inchiesta della Procura di Cosenza dove i sistemi di rilevazione sono sottoposti a indagine, questi risultano illegali, non omologati, non tarati e non comunicati agli enti pubblici preposti”.
Lo scrive il deputato di Fdi, Gianluca Vinci che, sulla vicenda, ha presentato un’interrogazione al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Ministro della Giustizia.
Scrive Vinci: “Nel Comune di Reggio Emilia, città in cui vivo, nel 2023 le apparecchiature site nella località Codemondo e Masone hanno emesso ben 15.200 verbali. Se la grave situazione stigmatizzata dall’inchiesta della Procura venisse confermata si rileverebbe un possibile danno erariale per gli enti pubblici, danno legato ai ricorsi legittimi degli utenti della strada a cui spesso i giudici in questi casi riconoscono con facilità sia l’annullamento delle multe ricevute sia il risarcimento delle spese legali sostenute per i ricorsi”.
Continua il deputato di Fdi: “A quanto risulterebbe il Comune emiliano ha incassato le multe senza verificare quanto dovuto. L’ente pubblico si dichiara però parte lesa rispetto all’inchiesta della fornitura di apparecchi illegali, ma, a mio parere, ciò sembrerebbe inverosimile, considerato che negli appalti di forniture devono essere chiaramente specificati i requisiti dei beni richiesti e, in questo caso, il requisito della presenza dell’omologazione avrebbe dovuto essere l’aspetto principale del contratto. Nella fase di consegna delle apparecchiature si sarebbe dovuto controllare, da parte del RUP o da altra figura allo scopo autorizzata, che le caratteristiche previste dalla legge per autovelox fossero effettivamente presenti. Ma nulla di tutto ciò sembrerebbe essere stato verificato”.
Conclude Vinci: “Pertanto chiedo ai Ministri del Made in Italy, dei Trasporti e della Giustizia se non ritengano necessario prevedere iniziative di competenza, anche di carattere normativo, volte a ribadire che le apparecchiature utilizzate e destinate alla determinazione dell’osservanza dei limiti di velocità debbano essere obbligatoriamente omologate e se valutino che in questi casi gli enti pubblici siano, visto il comportamento a danno dei cittadini, corresponsabili della condotta irregolare nell’omologazione delle apparecchiature di rilevazione della velocità, avendo incassato somme non dovute e dovendo poi agire per i risarcimenti”.