Bracciante morto a Latina, arrestato Antonello Lovato

LATINA – Antonello Lovato, titolare dell’azienda agricola dove lavorava Singh Satnam, il bracciante indiano deceduto il 19 giugno scorso a seguito di un incidente sul lavoro, è stato arrestato questa mattina dai carabinieri della compagnia di Latina. Il gip di Latina, Giuseppe Molfese, nell’ordinanza cautelare ha descritto la condotta dell’indagato come “disumana” e priva dei più basilari valori di solidarietà.

Inizialmente, la procura aveva configurato l’ipotesi di omicidio colposo, ma sulla base delle risultanze della consulenza medico-legale, l’accusa è stata variata in omicidio doloso con dolo eventuale. La consulenza ha accertato che Singh Satnam sarebbe probabilmente sopravvissuto se fosse stato tempestivamente soccorso.

Il gip Molfese ha sottolineato che Lovato “si è intenzionalmente e volontariamente disinteressato delle probabili conseguenze del suo agire”, una condotta volta a “occultare quanto accaduto per evitare che venissero alla luce le condizioni di irregolarità e sfruttamento nelle quali versava il lavoratore”, nonché le gravi carenze dell’azienda in materia di sicurezza e salute sul lavoro.

Le condizioni del lavoratore dopo l’infortunio erano talmente gravi da rendere evidente la necessità di un tempestivo soccorso. La decisione di omettere il doveroso soccorso, secondo il gip, ha costituito l’accettazione del rischio dell’evento letale, determinando direttamente il decesso. Le indagini proseguono per valutare altri eventuali delitti connessi, con particolare attenzione alle condizioni di lavoro.

La notizia dell’arresto di Lovato è stata accolta con sollievo dalla comunità indiana del Lazio. Gurmukh Singh, presidente della comunità, ha commentato: “Stavamo aspettando questa notizia, eravamo arrabbiati”. Singh ha criticato duramente Lovato per non aver portato il bracciante in ospedale, sottolineando che un incidente può capitare, ma non chiamare i soccorsi è inammissibile.