
Coalizione civica: “Il Comune modenese fa esattamente quello che qui ci bocciano in consiglio comunale”
REGGIO EMILIA – In un “Comune a 30 chilometri da Reggio Emilia”, Fiorano Modenese, la giunta ha approvato una forma di tutela della retribuzione minima salariale nei contratti sottoscritti dal Comune, un salario minimo. Cioè ha fatto la stessa “operazione di giustizia sociale che abbiamo proposto con Coalizione civica alla prima seduta del Consiglio comunale”, ma a Reggio Emilia, la cosa è stata bocciata “da Pd, M5s, Lista Massari, Verdi e Possibile. Perchè nel modenese si riesce a rendere realtà una tutela maggiore ai lavoratori che lavorano in appalto per il comune mentre qui a Reggio no?”, domanda allora Dario De Lucia, esponente di Coalizione civica.
A Fiorano modenese il Comune si impegna a indicare nelle procedure di gara che al personale impiegato negli appalti pubblici e concessioni va applicato il contratto collettivo maggiormente attinente all’attività svolta e a verificare che sia pagato un trattamento economico minimo di nove euro l’ora. Se non si applica il contratto nazionale, “si dovrà accertare che questo garantisca ai lavoratori la retribuzione minima” di nove euro l’ora”.
Inoltre, gli uffici comunali dovranno effettuare una ricognizione di tutti contratti in essere stipulati dal 2022, verificando le condizioni applicate sia dal punto di vista economico che vista normativo. Ogni sei mesi sarà redatto un report sugli appalti comunali e sulle verifiche sui contratti. Infine, evidenzia e ricorda De Lucia, l’amministrazione di Fiorano incontrerà i sindacati per verificare come raggiungere l’obiettivo “inderogabile” dei nove euro l’ora. “Non riesco ancora a capire perchè a Reggio Emilia il Pd e alleati abbiano bocciato il documento proposto da Coalizione civica al primo Consiglio comunale che chiedeva le stesse identiche azioni”, dice De Lucia.
Ad ogni modo, “torneremo a proporre il documento” per il salario minimo a Reggio Emilia “fino a quando non verrà approvato dal sindaco Marco Massari, vorremo dei fatti a vedere almeno un pochino del cambiamento promesso in campagna elettorale”. Nel dirlo, De Lucia sottolinea che “una tutela sul salario e una corretta individuazione dei contratti nazionali da applicare ai lavoratori sono tasselli di un mosaico che deve contemplare anche la sicurezza sul lavoro, la tenuta occupazionale e la continuità dei livelli reddituali nei passaggi di appalto da una ditta ad un’altra. Ricordo che siamo in un distretto dove il ricorso agli appalti e ai subappalti anche da parte delle imprese private è molto diffuso. L’azione di Fiorano è quindi da prendere ad esempio”, mentre a Reggio Emilia “stiamo rimanendo indietro”.