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Esercito in stazione, Salati: “I militari non sono poliziotti di serie B”

26 luglio 2024 | 15:45
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Esercito in stazione, Salati: “I militari non sono poliziotti di serie B”

Il segretario della Lega, Roberto Salati, replica al generale Bertolini: “Tutelare la sicurezza dei cittadini deve essere motivo di orgoglio”

REGGIO EMILIA – “Concordo con il generale Bertolini sull’ampliamento dei margini operativi per le forze dell’ordine ed io aggiungo anche al riconoscimento di maggiore tutele da parte dello Stato, ma sappiamo bene che queste sono competenze del governo di difficile e lunga soluzione, mentre dissento con fermezza dalle sue dichiarazioni sull’utilizzo dei militari in città”.

Lo dice il segretario provinciale della Lega, Roberto Salati, che replica al generale Bertolini che, in un’intervista a un giornale locale, ha detto che “l’utilizzo dell’esercito in operazioni” come quella di Strade sicure “è una sciagura, perché sottrae personale militare all’addestramento e alla preparazione, che oggi come oggi deve essere continuativa, visto che stiamo operando in un contesto che viene definito di ‘war fighiting’, in cui tutti stanno focalizzando la loro attenzione in attività di ricondizionamento delle forze armate. Tutto ciò non lo si può fare a costo zero”.

E ha raggiunto che “vedere un militare ridotto al ruolo di poliziotto di ‘serie B’ per me non ha alcuna ragione di esistere”.

Continua Salati: “Trovo però ingeneroso e riduttivo definire il militare impiegato nell’ambito dell’operazione Strade sicure come un poliziotto di sere B, perché ogni suo compito assegnato al servizio dello Stato e alla tutela della sicurezza dei cittadini, è certamente motivo di orgoglio. Non è poi nemmeno corretto che si faccia passare il concetto che i militari non abbiano nessuna possibilità d’intervento, in quanto rientra pienamente nelle loro mansioni svolgere attività di pattugliamento, di identificazione, di immediata perquisizione sul posto di mezzi e persone”.

“E’ vero – prosegue Salati – che l’addestramento dei militari è finalizzato ad operazioni in ambito di difesa nazionale, ma considerato che l’Italia non è belligerante e ormai la guerra ce l’abbiamo nelle nostre strade, ben vengano i militari. Ogni cittadino ha il diritto di sentirsi al sicuro in casa propria e nella propria città”.

Il segretario della Lega poi prosegue: “Ribadiamo con convinzione il nostro appoggio alla richiesta di adesione al protocollo Strade sicure da parte della Prefettura e con orgoglio ne rivendichiamo la paternità come gruppo Lega, nonostante le polemiche che ne possano scaturire. Del resto ogni decisione comporta visioni differenti e nello stesso tempo polemiche, tante volte inutili o strumentali, ma in questo caso specifico il problema principale da risolvere con estrema urgenza è garantire la sicurezza dei cittadini e il recupero di alcune zone critiche della città ormai in mano alla criminalità e al degrado”.

Salati ricorda che “siamo stati i primi promotori di questa proposta che negli ultimi anni abbiamo sottoposto all’amministrazione con atti presentati in Consiglio comunale, e nonostante ci siano stati tutti respinti, come gruppo Lega abbiamo da sempre insistito sul tema della sicurezza ritenendo che sia il diritto primario di ogni cittadino. Purtroppo la mancanza decisionale e l’immobilismo in tema di sicurezza dell’amministrazione comunale monocolore negli ultimi decenni, ci ha portato ad una situazione di grave degrado e pericolosità”.

Conclude Salati: “Siamo soddisfatti che ci sia stato questo cambio radicale di posizionamento da parte di Prefetture e amministrazione comunale sull’adesione all’operazione “Strade sicure” in città, seppur tardivamente, del resto è un dato innegabile che la presenza dell’esercito incrementi il livello di sicurezza e soprattutto la percezione di sicurezza da parte dei cittadini, ma soprattutto che finalmente ci sia stata riconosciuta la proposta che per anni abbiamo sostenuto e proposto”.