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I sindacati: “No al sequestro della liquidazione dei dipendenti pubblici”

26 luglio 2024 | 15:12
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I sindacati: “No al sequestro della liquidazione dei dipendenti pubblici”

Le organizzazioni invitano a firmare una petizione on line che può essere sottoscritta anche da lavoratori e pensionati del comparto privato

REGGIO EMILIA – Cgil-Fp-Flc-Spi-Inca  hanno condiviso con altre Confederazioni (Uil, Cgs, Cse, Cosmed, Cida e Codrip) il lancio di una petizione on line sul tema dei termini di liquidazione del Tfs (Trattamento di fine servizio) /Tfr ( Trattamento di fine rapporto) dei dipendenti pubblici.

Le confederazioni denunciano “l’ingiustizia a carico dei dipendenti pubblici, che da oltre un decennio subiscono un sequestro delle loro liquidazioni, erogate con modalità differite e rateali tali da causare ritardi rispetto alle richieste ed ai diritti maturati che possono arrivare fino a sette anni. Tali disposizioni non solo discriminano i dipendenti pubblici, rispetto ai privati, ma rappresentano anche una grave ingiustizia sociale, specialmente per coloro che raggiungono la pensione di vecchiaia o il limite ordinamentale per la permanenza al lavoro, come evidenziato dalla sentenza n. 130 del 2023 della Corte Costituzionale”.

Continuano i sindacati: “Sono diverse le proposte di legge fin qui avanzate da tutte le forze politiche, ma sino ad oggi non si è ancora adottato alcun provvedimento concreto per risolvere questa ingiustizia. Le forme di anticipo portate avanti in questi anni, prima con il decreto 4/2019 – con l’anticipo della liquidazione attraverso le banche, di fatto ad oggi insostenibile per l’elevato tasso applicato  – e poi dall’Inps attraverso il Fondo credito – che rispetto le risorse stanziate (300 milioni) ha potuto dare una copertura assolutamente limitata e parziale (solo per 4.200 richieste  – dato l’esaurimento alla fine di aprile  c.a. dei fondi stanziati per il 2024 )”.

Visto che ogni anno escono dal pubblico impiego più di 100mila persone, le risposte prima citate hanno raggiunto una percentuale bassissima degli aventi diritto e non hanno assolutamente attenuato la gravità di questo provvedimento.

Concludono i sindacati: “È necessario un intervento risolutivo, questo le Confederazioni chiedono al Governo: non è possibile continuare a fare cassa con le risorse dei dipendenti pubblici”.

Ecco il link per la petizione che può essere firmata anche dai lavoratori e pensionati non appartenenti al comparto pubblico. Questo è il link della petizione: https://chng.it/7sP8sd8YM4.