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Mafie, beni confiscati in affitto: Agende Rosse bacchettano Brescello

18 luglio 2024 | 07:36
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Mafie, beni confiscati in affitto: Agende Rosse bacchettano Brescello

Ricordano infatti che c’è un “obbligo di trasparenza sui beni confiscati, il cui elenco deve essere pubblicato sul sito del Comune”

REGGIO EMILIA – Anche per il Movimento Agende Rosse di Reggio Emilia non è il massimo che il Comune di Brescello destini all’affitto due appartamenti e quattro garage confiscati ai clan malavitosi e appartenuti alla famiglia Diletto. “Libera e Cgil hanno fatto bene ad esprimere cautela circa la volontà del Comune di Brescello di mettere in affitto alcuni appartamenti confiscati alla ‘ndrangheta e di vigilare affinché non ritornino nella disponibilità di soggetti vicini alle cosche”.

Libera e Cgil, in una nota stampa, hanno definito “delicata” la scelta del Comune di affittare i beni, e apprezzabile quella di destinare il ricavato degli affitti per fini sociali. “Su questo tema però sorgono spontanee alcune domande”, dicono le Agende Rosse reggiane. La prima: ciò che Cgil e e Libera definiscono apprezzabile, “non è forse un obbligo di legge?”. La seconda: attraverso quali valutazioni il Comune ha scelto la strada della locazione? E a questa scelta si è arrivati solo dopo aver valutato l’impossibilità di destinarli per altre ragioni sociali o istituzionali?”.

Le Agende Rosse ricordano infatti che c’è un “obbligo di trasparenza sui beni confiscati, il cui elenco deve essere pubblicato sul sito del Comune” e aggiornato ogni mese secondo un preciso schema scaricabile dal sito dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati. Ebbene, ad oggi sul sito del Comune di Brescello, “non sembra fruibile un elenco aggiornato dei beni” con dati del concessionario, gli estremi dell’atto di concessione, l’indirizzo e il numero civico del bene.

Sul sito del Comune di Brescello c’è invece “un elenco aggiornato a novembre del 2022. Se queste informazioni fondamentali non sono fruibili al pubblico, come può la cittadinanza proporre progetti finalizzati al riutilizzo dei beni o, ancora meglio, vigilare che questi non vengano occupati abusivamente o vandalizzati?”.

Se poi, come sottolineano Libera e la Cgil, dei beni assegnati a Brescello non ha discusso la commissione mista per la Legalità di Brescello, “a cosa serve aver costituito un organismo così importante? Ad organizzare solo eventi? Pur non facendo parte della commissione per la Legalità di Brescello, ci sentiamo di suggerire al suo presidente e ai componenti di rendere fruibile uno schema dei beni aggiornato sul sito del Comune e di dotarsi di un regolamento comunale sui beni confiscati”, esortano le Agende rosse.

Inoltre, “sarebbe opportuno fare advocacy sul tema dei beni, allargando il tavolo alle associazioni, alle aziende di servizi, alle Pro loco, alla parrocchia e altri portatori di interesse presenti sul territorio che potrebbero proporre progetti e idee per il loro utilizzo, magari tenendo un canale aperto con l’amministratore giudiziario. Suggerimenti concreti e importanti da attuare fin dalla prossima seduta, certamente più urgenti che continuare a limare e a riformulare il regolamento della commissione”.

Nel dirlo, le Agende rosse sottolineano che “il tema del riutilizzo dei beni costituisce un elemento fondamentale per dare un senso forte alla lotta alla criminalità organizzata e ai loro affiliati presenti sul territorio. Le amministrazioni hanno il dovere civico e politico di coinvolgere i cittadini nella scelta della destinazione dei beni confiscati, come elemento di partecipazione e riattivazione della politica nei territori. Politica non intesa nel senso di interessi di partito o di gruppi particolari, ma come categoria nobile dell’agire collettivo”.