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Olimpiadi, consegnato il Primo Tricolore a Yassin Bouih

26 luglio 2024 | 18:48
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Olimpiadi, consegnato il Primo Tricolore a Yassin Bouih

Il mezzofondista reggiano sarà impegnato nei 3.000 siepi. Già partiti per Parigi Ana Maria Vitelaru, Sofia Morini e Zaynab Dosso

REGGIO EMILIA – Libertà, eguaglianza e fratellanza compongono insieme un motto universale, nato in Francia tra Lumi e Rivoluzione per cambiare il mondo e dare piena dignità e cittadinanza alle persone. Parole che sono all’origine del Primo Tricolore, il padre della bandiera italiana, nato a Reggio Emilia nel 1797 ed innervano di valori vitali anche il mondo dello Sport.

Perciò oggi pomeriggio nella Sala rossa del Municipio di Reggio Emilia, il sindaco Marco Massari e l’assessora allo Sport Stefania Bondavalli hanno consegnato a Yassin Bouih, campione d’atletica, in partenza per le Olimpiadi di Parigi, il Primo Tricolore, quale omaggio personale e al pool di atleti reggiani che nella capitale francese gareggeranno in diverse discipline sportive.

Da Reggio Emilia saranno, infatti, quattro gli atleti a scendere in pista per partecipare e per cercare di realizzare buoni risultati se non il sogno di un podio: oltre a Yassin Bouih, mezzofondista e impegnato nei 3.000 siepi, Ana Maria Vitelaru, campionessa paralimpica di handbike, Sofia Morini già domani impegnata nella staffetta del nuoto e la velocista Zaynab Dosso impegnata nei 100 metri piani.

Domani Yassin raggiungerà nella capitale francese le tre colleghe, che per motivi organizzativi sono dovute partire all’inizio della settimana e non hanno potuto partecipare all’incontro di oggi. Il Primo Tricolore è il riconoscimento più importante conferito da Reggio Emilia a cittadini particolarmente meritevoli, nei campi più diversi.

In questo caso, oltre al riconoscimento del duro lavoro, costruito su allenamenti fisici e mentali, che sta dietro una convocazione alle Olimpiadi, il Primo Tricolore ai quattro atleti è anche il riconoscimento del ruolo di ambasciatori dello sport reggiano.

HANNO DETTO – “Grazie Yassin di avere accettato il nostro invito ad essere qui oggi a ritirare il Primo Tricolore, il più importante riconoscimento che l’Amministrazione comunale attribuisce a chi si è distinto nella propria attività. Ringrazio anche l’allenatore di Yassin, Vehid Gutic, per aver acconsentito a questa presenza a pochi giorni dalla partenza per Parigi, la Fondazione per lo Sport, l’Atletica Reggio, le Fiamme Gialle che hanno reso possibile questa iniziativa. Voglio però inviare un saluto anche alle altre tre atlete reggiane che saranno impegnate nelle gare olimpiche: ossia Annamaria Vitelaru, Zaynad Dosso e Sofia Morini. Anche a loro, invio un grande in bocca al lupo”, ha detto il sindaco Marco Massari.

“Pochi giorni fa ho scritto al presidente del Coni Malagò e al presidente del Cip Pancalli, e ovviamente ai loro omologhi reggiani – ha proseguito il sindaco – per ricordare il valore di quel Tricolore che le nostre atlete e i nostri atleti porteranno sul cuore durante i Giochi olimpici” e ha citato alcuni passaggi della lettera: “Spero che l’impegno, il sacrificio, lo spirito che hanno motivato coloro che idearono a Reggio Emilia la nostra amata bandiera possano accompagnarvi durante le gare e infondervi la forza per approdare agli obiettivi che vi siete prefissati. Una bandiera rappresenta soprattutto una comunità, che si riconosce in valori quali la pace, la giustizia, l’accoglienza, l’uguaglianza e la libertà. Valori contenuti, non a caso, nella nostra Carta costituzionale. Spero, fuor di retorica, che nel momento in cui vestirete la vostra tenuta sportiva, possiate riconoscervi in questo Paese che sulla sua bandiera ha fondato una storia secolare fatta di grandi vittorie e di grandi errori, di sonore batoste e di utili rinascite, di Resistenza e di opposizione agli invasori e agli usurpatori. Come nella staffetta, meravigliosa metafora che lo sport ci offre dell’aiuto reciproco, spero con queste poche righe di avervi passato il testimone del Tricolore”.

Durante l’incontro in Sala rossa, il sindaco ha poi sottolineato che “l’idea che molti dei nostri atleti oggi non abbiano nomi di chiara origine italiana ci rende ancora più orgogliosi di quello che siamo: la nostra non è una società fondata sui legami di sangue, è una società fondata sull’adesione a un sistema di valori. Siamo italiani se siamo capaci di essere comunità, di aiutarci l’un l’altro, di ascoltarci, di rispettare le stesse regole, di vivere insieme. Reggio Emilia, città del Tricolore, è anche città di integrazione, di accoglienza, di pace. Ecco perché abbiamo atleti così forti!

“Forza Yassin, forza Annamaria, Zaynab, Sofia e un grande in bocca al lupo – ha concluso Massari – a tutte e tutti coloro che indosseranno la nostra bellissima bandiera Tricolore”.

“Il Primo Tricolore, padre della bandiera italiana, vuole essere di buon auspicio per atleti che, oltre all’Italia, rappresenteranno la nostra città in un evento unico – ha detto l’assessora allo Sport, Stefania Bondavalli – Ci fa particolarmente piacere che nella delegazione reggiana vi sia una forte presenza femminile, ad avvalorare il significato, anche culturale, dello sport di genere, nonché della dimensione paralimpica, che sostanzia in modo compiuto lo sport che accoglie, include e offre a tutti pari opportunità.

“Yassin Bouih – ha aggiunto l’assessora – è inoltre uno degli esempi di come nella nostra città, nella stagione della mobilità internazionale delle persone, sia possibile per tutti scrivere un proprio progetto di vita, corrispondente a caratteristiche, desideri e scelte. In bocca al lupo, dunque, a Yassin e alle altre tre atlete per realizzare il sogno olimpico”.

“Sono in Italia – ha detto Yassin Bouih – e con i miei genitori ho ottenuto la cittadinanza italiana. Sognavo l’Atletica e a 16 anni ho iniziato a praticarla, con impegno, fatica e anche sconfitte, fino a poter rappresentare l’Italia e Reggio Emilia nel mondo. Il mio ideale era ed è Hicham El Guerrouj, il grande mezzofondista marocchino. Ma la mia gratitudine va ai miei genitori, a tutta la mia famiglia, agli amici che sono qui anche oggi e a Paolo Gilioli, tecnico e fondatore di Atletica Reggio: sua moglie mi ha donato poco fa una sua spilletta portafortuna.

“Il mio pensiero – ha concluso Bouih – va anche a due grandi campioni olimpionici reggiani: Stefano Baldini e Giuliano Razzoli, che non mi hanno fatto mancare la loro presenza e vicinanza anche in questi giorni di preparazione. A Reggio Emilia, dove si investe molto nell’Atletica e nei valori che questo sport porta con sé, non posso che dire ancora una volta grazie e credo di poterlo dire a nome di tanti ragazzi come me”.

Prima della consegna del Primo Tricolore a Yassin Bouih, sono intervenuti per un saluto e un ‘in bocca al lupo’ anche Ivano Prandi delegato Coni per la provincia di Reggio Emilia e Paolo Codeluppi, presidente di Atletica Reggio.