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Sala del Tricolore, le minoranze bocciano le linee di mandato

11 luglio 2024 | 09:59
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Sala del Tricolore, le minoranze bocciano le linee di mandato

Per Fratelli d’Italia e civici “senza risorse rischiano di diventare un libro dei sogni”

REGGIO EMILIA – Da un lato promettono collaborazione, ma dall’altro non fanno sconti. Le opposizioni in Consiglio comunale a Reggio Emilia, infatti, vanno subito all’attacco delle linee di mandato del sindaco Marco Massari, giudicate poco concrete e prive di discontinuità.

Al documento programmatico, illustrato dal primo cittadino e in discussione in sala del Tricolore, sono stati presentati in effetti solo tre emendamenti, ma i giudizi che arrivano dai banchi della minoranza non sono teneri. Per Alessandro Aragona, capogruppo e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, “nelle 68 pagine del programma della coalizione viene certificata l’eredità disastrosa delle precedenti Giunte di centro sinistra”. Inoltre, continua Aragona, “la discontinuità dal passato che mi sarei aspettato e che sarebbe necessaria alla luce di quello che voi stesso avete scritto parlando di risanamento e rilancio della città, non l’abbiamo vista”. Un segnale, conclude l’esponente del partito di Giorgia Meloni, “potrebbe essere l’intitolazione di una via a Norma Cossetto” il cui iter è iniziato (tra le polemiche) nella scora consigliatura.

L’ex candidato sindaco del centrodestra Giovanni Tarquini, promettendo che “non chiederemo la luna ma cercheremo la concretezza rispetto ai temi noti che affliggono la città”, evidenzia d’altro canto come “nelle linee di mandato nulla si dice sugli strumenti che si intende utilizzare per raggiungere i risultati enunciati”. Il civico fa poi notare che nel programma manca “il riferimento all’esercito in stazione” su cui il sindaco Massari aveva aperto, “segno che si è trattato di propaganda elettorale”.

Nella lista civica di Tarquini il consigliere Carmine Migale garantisce: “Sulla sicurezza e il centro storico saremo inflessibili perché la discontinuità è nulla e le linee di mandato, secondo noi, insufficienti”. La collega Letizia Davoli invita a “lavorare insieme superando le ideologie”, ma poi domanda: “Dov’è la concretezza di questo programma?”.

Critici anche Alessandro Rinaldi (Lega) e Claudio Bassi (Forza Italia). Fabrizio Aguzzoli, consigliere di Coalizione civica e già candidato a sindaco commenta: “Se la parola d’ordine è discontinuità, ieri si è di fatto percepita un’attenzione nuova. Ma purtroppo non sappiamo quanto credere a questo nuovo corso perché i progetti per essere realizzati necessitano di risorse o rischiano di diventare un libro dei sogni”.

E non meno importante, continua Aguzzoli, “bisogna dire dove si prendono queste risorse e, soprattutto a cosa si tolgono”. Per Coalizione civica però “Il Pd non si può permettere di toccare certi equilibri finanziari come ad esempio quelli di Iren e delle scuole d’infanzia”. Infine è proprio sulle partecipate che Aguzzoli sfida il sindaco a dimostrare nei fatti la sua presa di distanza da chi lo ha preceduto “facendo piena chiarezza su Stu Reggiane” e spiegando come intende affrontare i nodi di Seta e del debito di Iren (3,9 miliardi).