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“Stazione, dove sono i politici? Forse in ferie?”

21 luglio 2024 | 08:44
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“Stazione, dove sono i politici? Forse in ferie?”

Il Comitato IV Novembre vuole organizzare una manifestazione per la legalità in piazzale Marconi nel prossimo autunno

REGGIO EMILIAIl comitato IV Novembre ha l’intenzione di organizzare una manifestazione per la legalità in piazzale Marconi nel prossimo autunno: i negozianti sono esasperati dalle bande di spacciatori, i residenti vivono nella paura, le ragazze che camminano verso la stazione sono molestate da spacciatori che si sentono onnipotenti.

Tutta la cittadinanza di Reggio Emilia deve partecipare perché quello che sta avvenendo in stazione è un problema gravissimo, riguarda la sicurezza di tutti gli abitanti della provincia, perché tutti prima o poi prenderanno un treno. Ben 40.000 (quarantamila) persone ogni giorno transitano per queste strade. Nessun poliziotto o carabiniere le presidia.

Girano in macchina come turisti. Pochi giorni fa un ragazzo maghrebino è finito in ospedale in gravi condizioni dopo una bottigliata alla testa in Via Alai. Una settimana dopo un ghanese è stato accoltellato da un maghrebino sua Viale IV Novembre. E oggi la vendetta è arrivata, nello stesso posto, stavolta con una bottiglia rotta. Le risse sono costanti e quotidiane.

Il quartiere è fuori controllo. La polizia arriva in massa solo dopo che la coltellata è già stata data. Non c’è presidio del territorio. Il questore suggerisce infelicemente di blindare le cantine: i cancelli blindati li paga lui? Questa idea ci riporta alla difesa medievale: contro i barbari dobbiamo alzare muri, scavare fossati. Il contado non si riesce a controllare.

Con queste dichiarazioni il questore ammette implicitamente che non esiste e non ci sarà controllo. Qui bisogna evitare una guerra tra bande che sta avvenendo con dei coltelli di 20 centimetri. Queste bande che si affrontano arriveranno un giorno alle pistole e si spareranno da un alto all’ altro di viale IV Novembre. Vediamo chiaramente il finale di questa storia.

Ci fanno compassione i poveri poliziotti che arrivano dopo le coltellate e devono frapporsi tra le bande per poco più di mille euro al mese. Storia che la politica locale, il questore e il prefetto sembrano ignorare. Poghi giorni fa il segretario del Siulp ha detto sui quotidiani: “Lì una pattuglia da sola non può far niente” e “Quel quartiere dopo una certa ora è impraticabile, lo dico da uomo di 48 anni e da ispettore di polizia”. Per poi proseguire con “la vecchia amministrazione ha sempre minimizzato” e poi “l’esercito ben venga”.

Tutto ciò la dice lunga sulla situazione che è degenerata verso un punto di non ritorno. Ve lo diciamo: state giocando col fuoco. Ci sono ragazze giovani e giovanissime che si vendono per una dose sotto i portici dei condomini di via Alai: dov’è la polizia? Questa non è più Italia.

Comitato IV Novembre