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Fondo affitti, la Rabitti attacca il governo: “E’ stato tagliato”

7 agosto 2024 | 14:56
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Fondo affitti, la Rabitti attacca il governo: “E’ stato tagliato”

La nuova presidente del tavolo territoriale di concertazione delle Politiche abitative: “Sono rimasti solo i 400mila euro della Regione”

REGGIO EMILIA – L’assessore del Comune di Reggio, Annalisa Rabitti, è la nuova presidente del tavolo territoriale di concertazione delle Politiche abitative della provincia di Reggio Emilia, costituito dai sindaci del territorio e dai sindacati. E’ stata eletta nella riunione del 5 agosto e succede all’assessore Lanfranco De Franco, nominato in questa nuova legislatura vicesindaco.

Nel corso della seduta del Tavolo si è anche fatto il punto sui contributi per sostenere l’accesso all’abitazione in locazione per le famiglie economicamente fragili che, dopo la cancellazione da parte del Governo di quelli statali, sono solo quelli stanziati dalla Regione. Per il distretto socio-sanitario di Reggio Emilia si tratta in particolare di 400.000 euro che si stima potranno dare risposta alle domande di circa 300 famiglie.

Il bando precedente, che poteva invece contare anche sulle risorse nazionali, ammontava a 2,9 milioni e dava la possibilità a 2.271 famiglie di ottenere il contributo.

“Trovo molto grave che il governo abbia tagliato il fondo affitti, strumento che concorre in modo decisivo ad un tema tanto importante quale il contrasto alle povertà”, afferma Rabitti. “Occorre infatti comprendere che il bando affitti risponde all’esigenza di dare sollievo alle famiglie con un reddito basso, tante famiglie che oggi faticano a sostenere il pagamento delle bollette o delle spese di prima necessità”, prosegue la neo presidente.

“Un taglio verticale di questa portata, messo in atto dal governo centrale, minaccia la dignità stessa di molte persone, in particolare quelle fragili, private di un sostegno alla quotidianità capace di fare la differenza”, conclude quindi Rabitti. Dal Tavolo territoriale reggiano si denuncia poi anche la totale assenza di risorse nazionali per il ripristino di alloggi vuoti di edilizia residenziale pubblica, impossibile da sostenere con i soli proventi dei canoni sociali e “l’ingiustificato mancato utilizzo delle risorse messe a disposizione dall’Unione Europea per contrastare la povertà energetica, tramite la riqualificazione del patrimonio in cui vivono le famiglie fragili”.