Il presidente Lugli: “Bisogna rivedere i criteri per l’accesso alle agevolazioni tariffarie”
REGGIO EMILIA – “Dopo i sussidi erogati nel 2023 per contrastare il caro energia, la loro cancellazione sta facendo registrare un nuovo ampliamento della forbice dei prezzi energetici, che per le micro e piccole imprese registrano un “surplus” del 14% rispetto alle grandi realtà energivore”.
A lanciare l’allarme è il presidente provinciale di Cna Reggio Emilia, Giorgio Lugli, che dice: “I costi dell’energia elettrica continuano a rappresentare una emergenza per le Pmi. Per questo serve una riforma strutturale della composizione della bolletta, così da favorire una distribuzione più equa degli oneri di sistema, trasferendoli sulla fiscalità generale”.
Inoltre, “occorre rivedere i criteri per l’accesso alle agevolazioni tariffarie oggi riservate in via esclusiva alle imprese energivore. Ad esempio, introducendo il criterio dell’incidenza della spesa energetica sul bilancio aziendale, così da consentire anche alle piccole aziende ad alta intensità energetica di poter accedere ai benefici tariffari, come Cna propone da tempo”. Anche l’autoproduzione, conclude Lugli, “è uno strumento utile per contrastare il peso dei costi energetici.
Speriamo che il programma ‘Transizione 5.0, malgrado la complessità e l’onerosità di questo strumento, possa rappresentare una soluzione in questa direzione”.