La scrittrice Cecilia Parodi indagata per odio razziale

Dopo la denuncia della senatrice Segre. Il caso ha fatto scalpore ed è stato sollevato da Fratelli d’Italia alla Commissione Anti discriminazione e Odio
MILANO – La Procura di Milano ha inserito la scrittrice pro-Palestina Cecilia Parodi nel registro degli indagati per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. L’inchiesta è stata avviata dal pubblico ministero Leonardo Lesti, a seguito di una querela presentata il 19 luglio 2024 dall’avvocato Vincenzo Saponara, legale della senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti.
La denuncia si riferisce a un video circolato online, in cui Cecilia Parodi esprimeva odio verso gli ebrei e gli israeliani, affermando: “Odio tutti gli ebrei, odio tutti gli israeliani, dal primo all’ultimo, odio tutti quelli che li difendono”. Le sue dichiarazioni hanno suscitato indignazione, soprattutto dopo la sua partecipazione a un convegno organizzato dai giovani del Partito Democratico a febbraio e alla manifestazione “Dialogues for Gaza” il 30 giugno, nell’ambito del Villa Ada Festival di Roma.
Le frasi della Parodi, che includevano espressioni violente come “Non basterebbe piazzale Loreto, servirebbe piazzale Tienanmen. Giuro che sarò in prima fila a sputarvi addosso”, hanno attirato l’attenzione della Commissione Anti Discriminazione e Odio, presieduta dalla senatrice Segre, e hanno portato a ulteriori denunce, tra cui quella di Marco Carrai, console onorario di Israele per Toscana, Emilia Romagna e Lombardia, che ha accusato la scrittrice di istigazione all’odio razziale e all’omicidio.